Il Kerala è un risveglio dei sensi, per quanto riguarda
cucina e tradizioni artigianali. Al mattino ci si sveglia con il gusto del Puttu
(preparato con farina di riso e cocco) e il Curry Badala (di ceci), l’Idiappam
(torte di riso o di pasta), il curry di
uova e verdure o stufato di ovino e sempre verdure.
L’uso del cocco e di aromi
è la prerogativa della cucina del Kerala – e come potrebbe essere altrimenti
nella “terra delle noci di cocco” (questo vuol dire Kerala) – con una grande varietà di piatti
vegetariani. Non mancano le prelibatezze del mare e della laguna come
gamberetti, aragoste, granchi e cozze, tutte cucinate con spezie esotiche.
Anche per gli acquisti la scelta è ampia, basta ricordarsi
che il Kerala è famoso per i suoi tessuti realizzati a mano, gioielli in oro e,
naturalmente, spezie (ne produce più di dodici varietà). Se si è in cerca degli
oggetti più tipici da portarsi a casa, da non perdere il prezioso Aranmula
Kannadi, specchio di metallo dalle fattezze più estrose, oppure il Nettur
Petti, un cofanetto di gioielli in legno di palissandro. Il capo più tipico
del posto è il Kasavu Mundu, un sari tessuto a mano con una bordatura
dorata.
Ma la più antica tradizione a cui è legata la fama del posto
è quella dell’Ayurveda. In nessun altro posto del mondo questa antica
scienza olistica è praticata nel modo più originario possibile e alla
perfezione. Per questo il paese è tra i più attrezzati nell’accoglienza in
strutture e centri che offrono trattamenti sia di ringiovanimento (Rasayana
Chikitsa) che a carattere terapeutico.