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Milano: itinerario

Ventiquattr'ore a Milano

Se si capita a Milano, magari solo di passaggio, questo è un consiglio: un breve itinerario per cogliere alcuni aspetti meno consueti di una città che non è solo rumore, traffico e foschia, come comunemente viene descritta.

Milano
courtesy of ©Tamara Salidu
Se si capita a Milano, magari solo di passaggio, questo è un consiglio: un breve itinerario per cogliere alcuni aspetti meno consueti di una città che non è solo rumore, traffico e foschia, come comunemente viene descritta. La sua grandezza sta proprio nella bellezza che il viaggiatore frettoloso il più delle volte non vede. La Stazione Centrale rappresenta il primo impatto con questa metropoli moderna, un gigante di marmo bianco che quasi la domina. Retorica fascista di disegno classico e solenne e ingegneria d'avanguardia, la stazione accoglie il viaggiatore e lo stordisce con le sue immense sale, i suoi marmi e le sue lampade art déco e, soprattutto, la sua facciata dove una fontana plasmata sulle forme di un qualche dio lontano fa bella mostra di sé. Dalla stazione è facilissimo spostarsi verso gli altri centri vitali e di interesse artistico della città. Prendendo la metropolitana (linea gialla) si arriva in Piazza Duomo dove troneggia, appunto, il Duomo, che merita tutta la sua fama. All'esterno, un intrico di guglie gotiche, bellissime da togliere il fiato, e all'interno un'atmosfera magica restituita da vetrate immense e coloratissime, quadri, statue incredibili come quella del San Bartolomeo scorticato (1562), frutto di un accurato studio di anatomia umana. Un capolavoro architettonico che ha richiesto per la sua costruzione più di 450 anni, dal 1386 al 1813. Riprendendo la metro gialla fino a Montenapoleone e proseguendo un poco a piedi, si arriva alla Pinacoteca di Brera (tel.02/89 42 11 46) dove si trovano veri e propri gioielli, come il Cristo Morto del Mantegna o il celebre Bacio di Francesco Hayez. Dopo aver visitato la Pinacoteca (occorrono 2 ore circa) si può fare una bella passeggiata fino a Piazza della Scala e al Teatro (al momento in restauro). Date le distanze minime, si può procedere ancora a piedi fino alla Galleria Vittorio Emanuele II (1865-1868), un vero e proprio salotto, con due bracci che s'incrociano formando un ottagono, impreziosito da meravigliosi mosaici. Oltre allo stemma dei Savoia si ammirano quelli delle quattro città italiane più importanti: la lupa di Roma, il giglio di Firenze, la croce rossa in campo bianco di Milano, il toro di Torino. Di quest'ultimo si dice che calpestarne gli attributi sia di buon auspicio. La Galleria riporta nuovamente in Piazza Duomo dove con la metro rossa fino a Cadorna, verde fino ad Ambrogio si raggiunge la Basilica di Sant'Ambrogio, dalla struttura severa, nuda metafora del popolo che prega. È una chiesa di mattoni che conserva gioielli rari come l'ambone, del XII secolo, l'altare d'oro e il sarcofago di Silicone. Attorno alla chiesa e per le vie limitrofe, il 7 dicembre e per 3 giorni di seguito, si festeggia il santo patrono Ambrogio. Per mangiare si consiglia il Ristorante "Basilico" (tel. 02/89 00 969), in via Rastrelli (metro rossa, Duomo)dove la cucina è ottima e i prezzi sono accessibili.
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