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Un veneziano a Boston

Un veneziano a Boston

Il palazzo rinascimentale di una eccentrica miliardaria ospita una mostra che unisce Venezia all'Oriente grazie all'opera di Gentile Bellini.

Isabella Museum
Boston, la città della East Coast americana che rievoca notevolmente le atmosfere europee, fino al 26 marzo 2006 offre un motivo in più per godere del suo fascino: una mostra dedicata al pittore veneziano Gentile Bellini, dal titolo “Gentile Bellini and the East”.

La manifestazione trova sede in una splendida casa museo, l’Isabella Stewart Gardner Museum, degna cornice per un tale evento. Il palazzo, infatti, è in stile rinascimentale veneziano, ideato e fatto costruire da Isabella Stewart Gardner, un personaggio molto discusso e controverso nella Boston a cavallo del ‘900.

La miliardaria, eccentrica committente, musa ispiratrice e animatrice di salotti fuori dai canoni puritani, raccolse numerose opere d’arte durante i suoi viaggi in Europa, spinta dalla curiosità ed attratta dell’esotico: non solo El Grego, Tiziano, Sargent e Vermeer dunque, ma anche capolavori del Gentile. Il pittore, vivace intellettuale vissuto nella seconda metà del ‘400, era l’artista più rinomato ed acclamato del suo tempo.

Le sue tele venivano paragonate per grazia e raffinatezza a quelle dei pittori classici, greci e romani. Successivamente, però, la sua fama è stata oscurata dai suoi più celebri consanguinei come il padre Jacopo, il fratello Giovanni o il cognato Andrea Mantegna. La Serenissima Repubblica lo scelse quale ambasciatore culturale di Venezia presso la corte del sultano Mehmed II, il conquistatore di Costantinopoli.

Proprio questo episodio è l’oggetto della mostra, che espone le opere di Gentile durante la sua permanenza al servizio del sovrano ottomano con tre capolavori principali: “Uno Scriba Seduto”, “ Il Ritratto di Mehmed II” e “Il Cardinale Bessarione e il Reliquario”, realizzati tra il 1472 e il 1481.

Attorno alle tre tele, altri dipinti, disegni e monete di soggetto Orientale completano l’esibizione ed evidenziano l’ampiezza dei contatti  tra Venezia e il mondo islamico e bizantino nel XV secolo. Non è un caso la scelta di approfondire questo particolare periodo. L’intento è quello di testimoniare come l’arte possa essere un potente mezzo di comunicazione reciproca tra mondi in conflitto vale oggi come allora.

L’esperienza del pittore mette in luce il tentativo di sintesi tra culture antagoniste come quelle veneziana cattolica, ortodossa bizantina e turca musulmana. A completamento dell’esposizione non mancano conferenze, concerti, cene a tema ed altre iniziative culturali di carattere divulgativo, il tutto organizzato con la collaborazione della National Gallery di Londra.
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