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Europa city break - Parigi bistrots

Tra i bistrots di Parigi

City break parigino all'insegna del buon gusto alla scoperta dei locali più caratteristici della Ville Lumière, i bistrots.

Parigi Torre Eiffel
Credits ©SNTE/Toureiffel.fr
C'è sempre una ragione per concedersi un weekend a Parigi. Una di queste è senza alcun dubbio la gastronomia. Conosciuta nel mondo al pari della cucina italiana, quella dei cugini d’oltralpe, definita alta cucina, possiede un’offerta molto più ampia di quello che si possa credere: non solo ostriche e champagne, ma una buona diversificazione tra piatti di qualità a base di carne, pesce, funghi, fegato d’oca, patate, formaggi e via dicendo, sempre accompagnati dagli straordinari vini, primi tra tutti i rossi della Borgogna.

A Parigi i locali dove mangiare sono migliaia, aperti ogni ora del giorno e della notte: ristoranti, bistrots, brasseries, bar à vins, cafés e creperie di ogni tipo. La vera istituzione parigina è sempre stata la brasserie, che purtroppo rischia di scomparire dato il numero sempre più crescente di bar internazionali.

I bistrots, invece, sono un punto saldo, perché si trasformano e resistono nel tempo, con le loro caratteristiche della buona cucina casalinga, un servizio senza pretese e un’atmosfera trendy, con continue innovazioni nell’arredo e nelle proposte gastronomiche.

Durante un itinerario parigino non può mancare la sosta a gustare gli antipasti del Bistrot di Rue Flaubert (Rue Gustave Flaubert 10): leggerissime croquettes di baccalà, a cui si può accompagnare un secondo di agnello con verdure e torta di cioccolato e cannella. A Le Petit Celestin (Quai des Célestins 12), nel quartiere del Marais, si mangia avvolti in una calda atmosfera con sottofondo jazz, vecchie foto e quadri alle pareti: terrine di foie gras, verdure farcite, ostriche sono assolutamente da provare.

Collocato in posizione strategica, tra Place de Vosges e Place de la Bastille è l’Au C’Amelot (Rue Amelot 50), dove le portate cambiano ogni giorno e propongono piatti tradizionali rivisitati con creatività, tra cui zuppetta di fagioli bianchi, merluzzo in umido all’olio di oliva e alle erbe aromatiche, dolce al cioccolato Guanaja.

Per un tocco di cucina internazionale, un ottimo indirizzo lo si può trovare al numero 18 di Rue de Louvre, dove il Kai propone una cucina giapponese creativa dai piatti raffinati: l’ambiente è sobrio ma accogliente e la simpatia dei proprietari travolge tutti.

I bar à vins, simili alle nostre enoteche, regalano comunque un’atmosfera tipicamente francese: la catena l’Ecluse (www.leclusebaravin.com) che ne comprende sei, ha creato luoghi piacevoli dove si gustano piatti raffinati anche se piccoli nelle porzioni, annaffiati da ottimi vini che, ovviamente, creano i migliori legami.
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