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Sulle tracce dei Maya

Sulle tracce dei Maya

In questa terra arrivarono loro, gli uomini del mais, si fermarono a scolpire stele ed innalzare templi agli dei protettori affinchè potessero essere dagli Dei riconosciuti. Costruirono più di tremila città, tra profumi di orchidee e bromelie, a lato di vulcani e "cenotes" (fiumi sotterranei).

Guatemala
courtesy of ©Istituto Guatemalteco Turismo
In questa terra arrivarono loro, gli uomini del mais, si fermarono a scolpire stele ed innalzare templi agli dei protettori affinchè potessero essere dagli Dei riconosciuti. Costruirono più di tremila città, tra profumi di orchidee e bromelie, a lato di vulcani e \"cenotes\" (fiumi sotterranei); praticarono il rituale del gioco della pelota; scoprirono lorbita di Venere e del Sole; incisero nelle pareti immagini di significato trascendentale e diedero il nome ad ogni pietra, montagna, albero e fiore di questa regione. I Maya crearono una delle civilizzazioni più raffinate della storia, ed è impossibile, venendo in Guatemala, non rimanere attratti da tanta primitiva sapienza la cui opera è visibile in più luoghi, primo fra tutti Tikal, in Petén. Qui i Maya elevarono le loro piramidi sino al cielo. Il tempio del Serpente a Due Teste, in questo sito archeologico, raggiunge i 70 metri di altezza e dalla sua cima si può sentire il forte richiamo della selva, composta da più di 300 specie di uccelli, scimmie urlatrici, ocelot, giaguari, tucani e, non ultimo, il favoloso pavone del Petén. Abitata per un millennio (il periodo classico si fa risalire al 200-900 d.C.), questa città è attualmente inserita nel Parco Nazionale di Tikal ed ha due prestigiosi musei. Altro sito archeologico di ancestrale bellezza è Ceibal, più a sud di Tikal, sempre nella parte settentrionale del Guatemala. Qui i Maya costruirono la più bella stele del periodo post-classico, ancor oggi in perfetto stato. Per vederla bisogna attraversare la giungla, e allarrivo è predisposto un piccolo osservatorio che offre la posizione precisa di pianeti, stelle e galassie. Grazie alla cura delle loro osservazioni, i Maya lasciarono in eredità elementi di ceramica e figure antropomorfiche di terra cotta impeccabili. Dallamore per lacqua, di cui è figlia la giungla, nacque Yaxhà acqua verde, acqua color di giada, sacra e preziosa. In questa città, immersa nella giungla e vicina allisola sacra Topoxtè, le terrazze, le piazze a gardoni e i viali cerimoniali ritrovarono vita proprio con il passo dei visitatori che lì scoprirono più che unattrazione turistica, un vero e proprio tempio dove percepire lanelito del passato. Qui si erge, inoltre, una delle costruzioni più estese del mondo maya: una doppia acropoli contornata da patii, piazze ed edifici monumentali. A 24 chilometri a nord di Tikal, si trova uno dei siti archeologici più importanti del Guatemala, Uaxactùn o Ocho Piedras (Otto Pietre), che fiorì nel periodo classico (IV-IX secolo d.C.). Qui sono numerose le costruzioni edificate con fini astronomici e le terracotte policrome, le più belle del mondo maya. Ixlù, Zaculeu (Terra Bianca) nellAltipiano Occidentale, Iximché e i suoi giochi della pelota, Quiringuà in Izabal, El Baùl, Abaj Takalik (Pietra Elevata), sono le successive tappe che conducono alla scoperta dello splendore indigeno.
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