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fotografia: gli strumenti

Senza dimenticare bussola, scotch e pinzette

E se si è costretti ad abbandonare la macchina fotografica per qualche ora, anche una piccola catena per bicicletta, fatta scorrere attraverso i passanti della tracolla, può scongiurare il rischio di furti occasionali.

Fotografia 5
Diapositive o stampe? Prescindendo dai gusti e dalle abitudini personali che alimentano la storica divisione dei foto-amatori in due scuole di pensiero distinte, si possono fornire alcune indicazioni di massima. Le diapositive non perdonano gli errori e le imprecisioni: questo non soltanto perché le maggiori dimensioni di una immagine proiettata possono amplificare le impurità della ripresa, ma soprattutto perché limmagine viene impressa con più decisione e i contrasti di colore risultano più marcati. Proprio per questo motivo una diapositiva venuta bene è senzaltro da preferire ad una stampa venuta bene. Un ingrandimento fatto da una diapositiva, a parità di sensibilità della pellicola, presenta di norma colori più saturi e vividi di uno fatto a partire da un negativo: è molto importante la scelta della carta e dello studio fotografico cui ci si rivolge. Il treppiede è fondamentale per tutte le riprese che richiedono tempi di esposizione lunga (almeno un secondo): ne esistono di forme, peso e caratteristiche diversissime e nel valutarne lacquisto è bene considerarne leffettivo ingombro nella valigia e, soprattutto nelluso in viaggio. Taccuino e penna dovrebbero essere sempre con un fotografo di viaggi: possono essere utili per annotare tutte le informazioni relative agli scatti effettuati (soprattutto in caso di sviluppo guidato di particolari foto) e, inoltre, per scrivere gli indirizzi cui inviare le foto di soggetti ripresi ai quali si è promessa una copia in cambio della ripresa. In molti paesi le uniche batterie reperibili (soprattutto nei grandi centri e negli aeroporti) sono quelle da 1.5v (stilo): molte macchine fotografiche sono invece alimentate da batterie speciali da 3v per cui conviene farne una buona scorta prima di mettersi in viaggio. Per la pulizia delle lenti si devono usare soltanto i panni in vendita presso i laboratori fotografici. Quelli che si comprano nei negozi di ottica spesso contengono dei componenti chimici che danneggiano i delicati strati che rivestono le lenti. Una semplice bussola tascabile può essere importante in tutte quelle condizioni atmosferiche in cui i raggi del sole provengono da una sorgente che non si riesce a determinare con precisione per via della presenza di nuvole: la necessità di individuarla accuratamente può rilevarsi decisiva quando si adoperano filtri polarizzatori o quando una larga porzione di cielo entra nellimmagine. Andando nel minuscolo, un cacciavite, un nastro adesivo e un paio di pinzette possono davvero rivelarsi fondamentali in numerosissime situazioni. E se si è costretti ad abbandonare la macchina fotografica per qualche ora, anche una piccola catena per bicicletta, fatta scorrere attraverso i passanti della tracolla, può scongiurare il rischio di furti occasionali. Infine bisogna proteggere le pellicole da caldo e umidità: a questo scopo un contenitore isolato come una semplice scatola di polistirolo potrà andar bene. Più difficile il compito con le radiazioni cui le pellicole vengono sottoposte negli aeroporti. Nonostante la scritta film safe che campeggia sui metal detector, bisogna sapere che tutte le apparecchiature a raggi x danneggiano la pellicola e il passaggio ripetuto può modificarla in maniera sensibile: leffetto che si otterrebbe è quello di una velatura chiara sulle immagini con la possibilità che le parti metalliche proiettino unombra. Se si vuole stare sicuri ci si può munire delle apposite buste piombate e chiedere che vengano controllate a mano...
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