Nella Parigi del primo Novecento il mito racconta che tanti grandi artisti all'epoca squattrinati pagassero con le proprie opere addirittura i pranzi o le bevute nei bistrot di Montmartre o Montparnasse, ma il vero modello sembra essere il celebre Chelsea Hotel di New York, frequentato da nomi come Andy Warhol, Jack Kerouac, Dylan Thomas o Robert Mapplethorpe oltre a rockstar come Bob Dylan, Janis Joplin, Patti Smith, Leonard Cohen e Sid Vicious, in cui pare che si potesse avere una stanza in cambio non di denaro ma di arte.
L'Hotel Clarion di Stoccolma ha da poco lanciato infatti una vera e propria campagna chiamata"Room for Art": in sostanza l'albergo accetta qualsiasi forma d'arte, poesie, quadri o scarabocchi, di autori emergenti o già affermati in cambio di un soggiorno gratuito di una notte per massimo due persone in camera doppia.
Un'idea, quella del baratto artistico, che era comunque già stata ripresa da altre strutture come il Marienbad Hotel di Berlino, il
Performance Hotel di Stoccarda o il Peace Hotel di Shanghai nel quale una ventina di appartamenti con tanto di laboratorio sono riservati gratuitamente a chiunque a pato che si lasci una traccia della propria creatività, dopo aver superato però la selezione di un comitato.