La dote principale di un fotografo di animali, come per un buon pescatore, è la pazienza.
Gli animali non si mettono in posa e quando lo fanno, durante le fasi di corteggiamento, non è certo per noi: uno scatto richiede una frazione di secondo ma è spesso il frutto di ore e giorni di attesa, appostamenti. E dunque necessaria una buona conoscenza delle abitudini dei singoli animali poiché non tutti si procurano il cibo nelle stesse ore della giornata, né bevono nei medesimi posti o si accoppiano con identica frequenza. Di solito le pozze dacqua costituiscono il luogo di incontro maggiormente frequentato da erbivori, carnivori e uccelli. Quando ci si avvicina con una macchina alla pozza, prima di fermarsi e spegnere il motore conviene dare una attenta occhiata anche alle zone intorno, per capire da dove potrebbero venire altri animali e dove si dirigeranno quelli presenti una volta placata la sete: molte antilopi e gazzelle, per esempio, si recano in gruppo allabbeverata.
Comè intuitivo, maggiore è la lunghezza focale dellobiettivo maggiore sarà il dettaglio del soggetto ripreso. I teleobiettivi presentano, però, due problemi: sono generalmente meno luminosi e più difficili da manovrare, perché più pesanti. Pellicole di sensibilità intermedia (200 ASA) consentono tempi di posa più rapidi e minor rischio di immagini mosse. I duplicatori di focale possono costituire una accettabile alternativa per chi non ha intenzione di investire in un buon teleobiettivo professionale: sono dei dispositivi ottici da inserire tra lobiettivo ed il corpo-macchina e servono allo scopo di aumentare la potenza avvicinatrice: un 300mm con un duplicatore 1.5X e con un 2X raggiunge una focale di 450mm e 600mm, rispettivamente. Il problema però è che la luminosità dellobiettivo si riduce ulteriormente: in generale, se si decide di comprare un duplicatore di focale conviene puntare su un modello 1.5X che, di solito, riduce la luminosità solo di uno stop ed è equipaggiato con lenti di migliore fattura.
Gli animali, tutti gli animali, vivono in costante pericolo (per sé e per la propria prole) e sono, pertanto, diffidenti: per non allarmarli inutilmente, quindi, bisogna evitare il flash, i rumori delle ottiche che zoomano o mettono a fuoco limmagine e il riavvolgimento della pellicola. In tutti questi casi è conveniente inserire le modalità manuali.
I fotografi naturalistici non sacrificano la creatività a scapito della voglia di documentare. Per cercare di emulare autorità nel campo come Frans Lanting, possono esser utili alcuni suggerimenti: non collocare sempre lanimale al centro dellimmagine ma sforzarsi di inserirlo naturalmente nel contesto. Cercare di riprendere gruppi distinti di animali e lavorare con diaframma chiuso per incrementare la profondità di campo. Nel caso, invece, che si voglia riprendere un animale isolato o un piccolo branco si suggerisce di fotografare a diaframma aperto per rendere sfumato lo sfondo. Se lanimale è in movimento si può tentare il panning: tale tecnica, che consiste nello scattare foto con tempi lunghi tenendo il soggetto in movimento costantemente allinterno del quadro e a fuoco, permette di ottenere un effetto molto dinamico e reale della corsa dellanimale.
Scatti ripetuti in rapida successione di un animale impegnato in qualche attività ne documentano il comportamento a volte in modo più suggestivo di un servizio video, per la drammaticità che la realtà in pellicola conferisce alla realtà.