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Per le strade di Parma

Per le strade di Parma

A caccia dei souvenir più tipici di Parma, tra i "viali parigini" dove si concentrano negozi per ogni gusto.

Piazza Duomo a Parma
courtesy of ©Comune di Parma
Sono molti gli aspetti che rendono Parma una città pregevole, sensoriale più che sensuale, avvincente ed edonistica. Musica, arte, cultura, gastronomia, vivibilità... Una città quasi perfetta, a misura d’uomo e d’artista. A minare la sua perfezione, il tempo, o meglio, le condizioni climatiche. Si dice che le quattro stagioni di Parma siano afa, nebbia, pioggia e vento, il che può spiazzare i metereopatici ma non deve sconfortare i turisti che vogliano scoprire le sue innumerevoli bellezze, magari durante un weekend.

Il cuore storico della città è un tuffo nel passato, da compiere a piedi per le vie del centro. Un itinerario essenziale, che comprenda i luoghi assolutamente da non perdere, può partire da Via Melloni, strada centrale di fronte a piazza della Pace, dove si trova la Camera di San Paolo, stanza dell’antico convento di San Paolo, fatta affrescare dalla Badessa Giovanna Piacenza. A fianco di questa camera, opera del Correggio, ve ne è un’altra comunicante, affrescata da Alessandro Araldi. Due gioelli del linguaggio pittorico umanistico. Da non trascurare la visita al Palazzo della Pilotta, in piazza della Pace, che ospita la Galleria Nazionale, una delle più importanti pinacoteche italiane per numero e qualità delle opere: Leonardo da Vinci, Beato Angelico, Correggio, Tintoretto, Giulio Romano. All’ingresso vi troverete subito davanti ad uno dei più suggestivi tetari storici del mondo, il Teatro Farnese.

Proseguendo su Via Garibaldi, poco più avanti sul lato sinistro si trova la Chiesa della Steccata con gli stupendi affreschi del Parmigianino, esempio supremo del Rinascimento a Parma. Del celebratissimo autore parmense si può ancor oggi vedere, sull’altare maggiore, la sua ultima esaltante opera Le Vergini Sagge e le Vergini Folli. Da qui si può approfittare della zona pedonale (Via Mameli, il ”passeggio” di Parma, che unisce Piazza della Steccata a Via Cavour) per sostare in qualche caffè (pasticceria Milo-Provinciali) o libreria dove comprare pubblicazioni d’autore sulla città e la sua storia.

La medievale Piazza Duomo è il gioiello di Parma con la mirabile Cattedrale in stile romanico padano, impreziosita dalla cupola del Correggio, e con il Battistero di Benedetto Antelami, il più grande scultore architetto del Medioevo. Un grande ottagono in marmo di Verona, un trionfo di loggette, un ricamo di volumi, le statue nelle nicchie, insomma un capolavoro senza precedenti.

I viali "parigini", l'architettura elegante, la musicalità e i profumi nell'aria, la gioia di vivere. Questo vorresti portarti via di Parma. Insieme all'ottima cucina e ai capolavori d'arte. Un'idea per mantenere vivo, e magari approfondire, il ricordo delle bellezze intime della città, può essere quella di comprare uno dei tanti, accurati libri sulla storia e l'arte parmense che affollano gli scaffali delle librerie del centro storico. Nella zona pedonale del borgo di Via Mameli non è difficile farsi tentare. Si consiglia una sosta alla libreria Battei in Via Cavour e alla libreria Fiaccadori che si trova lungo Strada al Duomo, cioè l'ultima traversa a destra di Via Cavour.

Non si può tornare a casa senza una confezione del profumo per antonomasia della città, la Violetta di Parma. La violetta era il fiore preferito di Maria Luigia, seconda moglie di Napoleone e poi Duchessa di Parma e Guastalla dal 1816 al 1847. Proprio lei chiese ai Frati del Convento dell'Annunciata di cercare di ottenere un'essenza del tutto uguale a quella del fiore. Oggi quella che doveva rimanere una formula segreta e del tutto privata è disponibile al pubblico. Proprio a Parma c'è il Primo Museo italiano della Profumeria a Palazzo Borsari. Anche la pelletteria fa parte della produzione artigianale tipica. Occhio al marchio "Made in Parma". La maggior concentrazione di vetrine è in via Cavour e via Repubblica.

Per la maggiore vanno i ricordi gastronomici della città. Del resto siamo nella "food valley" italiana, ovvero la culla dell'enogastronomia. Tradotto in prodotti significa Prosciutto di Parma Dop, Culatello di Zibello Dop , formaggio Parmigiano Reggiano Dop, Salame di Felino, il famoso Fungo Porcino della Val di Taro Igp e il vino Fortana del Taro Igt. E questi sono solo i più famosi.

A Borgo del Correggio, poco più avanti sulla sinistra, si trova l'Antico Buongustaio; qui c'è solo l'imbarazzo della scelta. Se non volete fermarmi ai marchi più famosi, cercate di scoprire anche gli insaccati artigianali che vengono prodotti nella provincia, unici e introvabili altrove. Il "prete" per esempio, cioè un insaccato simile allo zampone, tipico della zona di Colorno. O lo strolghino, un gustoso salame. O ancora la gola di maiale: è il lardo di migliore qualità disteso su un tavolaccio. Con la maturazione il grasso diventa rosato con striature di magro. Si serve tagliato sottilissima su fette di pane ancora caldo. Della bassa pianura, oltre al culatello, è anche la "spalla di San Secondo", un salume dolce dalla forma ovoidale di cui era ghiotto Gabriele D'Annunzio.

 

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