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L'Etna ruggisce, accesso vietato fino al 30 aprile

Nuova fase eruttiva del vulcano: il Prefetto di Catania rinnova l'ordinanza che proroga al 30 aprile il divieto di accesso sul versante Sud oltre quota 2.920 metri e sul versante Nord oltre quota 2.990 metri

Etna, Sicilia
© AP
Questa mattina intorno alle 4.00, l’Etna ha ripreso una nuova fase eruttiva, la quinta dall’inizio dell’anno. Fontane di lava si sono levate dal cratere di sud-est dando vita a una colata di magma. Attorno alle 5.30 l’eruzione da “fontane di lava” si è trasformata in “attività stromboliana”, ovvero “nell’espulsione, con cadenza spesso ritmica, di brandelli di magma incandescente (bombe, lapilli e ceneri) fino ad altezze da pochi a centinaia di metri”. Poi, dalle 9.51 di oggi, le reti di monitoraggio della sezione di Catania dell’Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato la fine dell’attività vulcanica.

Permane però un avviso di “criticità moderata” per l’area sommitale del vulcano, mentre nelle aree del medio versante, pedemontana e urbana la criticità è assente. E se la nuova attività eruttiva non ha avuto ripercussioni sui voli aerei e l’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania-Fontanarossa è rimasto regolarmente operativo, il Prefetto di Catania ha rinnovato l’ordinanza che proroga al 30 aprile 2012 il divieto di accesso al vulcano sul versante Sud oltre quota 2.920 metri, in prossimità della Torre del Filosofo, e sul versante Nord oltre quota 2.990 metri, in prossimità di Punta Lucia. I turisti sono avvisati.

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