Lady Diana: i vestiti più belli all'asta

PERCHE’ SE NE PARLA Una collezione di abiti di Lady Di sarà messa all'asta a Londra nelle prossime ore. La collezione, costituita da 10 pezzi, comprende alcuni degli abiti indossati dalla Principessa del Galles durante le ricorrenze più importanti. I preziosi modelli erano stati originariamente acquistati a un'asta di beneficenza a New York nel giugno 1997 dalla casa d'aste Kerry Taylor. E si prevede che saranno venduti a 600-800mila sterline.

PERCHE’ ANDARCI Si respira aria di malinconia ed eleganza a Londra: il ricordo della principessa indimenticata scuote ancora gli animi degli inglesi e di tutto il mondo. Nonostante siano passati 15 anni da quel tragico incidente a Parigi. Kerry Taylor, in occasione di questo importante evento, ha spiegato che "fra gli abiti ci sono quelli realizzati da Catherine Walker, Bruce Oldfield e Victor Edelstein. Alcuni furono indossati da Diana durante le sue visite di Stato negli Stati Uniti e in Australia. Quello che hanno in comune è che sono tutti meravigliosi".

DA NON PERDERE Un’occasione per rivivere i luoghi della Principessa del Galles, nata nel 1961 a Sandringham nel Norfolk. Diana Spencer venne tumulata ad Althorp in Northamptonshire su un'isola in mezzo al lago dal nome Round Oval. Ancora oggi sono tante le persone, inglesi e non, che vengono qui a renderle omaggio.

PERCHE’ NON ANDARCI Fra gli abiti ci sono quelli realizzati da Catherine Walker, Bruce Oldfield e Victor Edelstein. Alcuni furono indossati da Diana durante le sue visite di Stato negli Stati Uniti, in Australia e nelle occasioni più importanti della sua “carriera diplomatica”. Fra gli abiti più ricercati, quello indossato in un ballo con John Travolta nel 1985 alla Casa Bianca. Ma, soldi a parte, la beneficenza va fatta prima con il cuore, poi con i vestiti.

COSA NON COMPRARE Tra i tanti (e di cattivo gusto) souvenir a disposizione che ricordino la dolcissima Lady D, è acquistabile una tazza per la colazione con la sua foto e con le date di nascita e di morte color oro. Evitiamo, grazie.