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Sudan Nubia - Khartoum e Omdurmam: le due capitali

Khartoum e Omdurmam: le due capitali

Primo assaggio di archeologia nel Museo Nazionale di Khartoum, l'attuale capitale del Sudan dove avviene la confluenza del Nilo Bianco con il Nilo Azzurro.

Museo di Khrtoum, affreschi nel Tempio di Buhen
©Cecilia Martino/TURISMO.it/Nexta
Il primo assaggio di archeologia che tesserà le fila del nostro itinerario lungo l’ansa del Nilo avviene nel Museo Nazionale di Khartoum, dove ci si trova immediatamente a tu per tu con templi e iscrizioni interessanti. Con il benvenuto di due colossali statue di granito poste proprio ai lati dell’ingresso e provenienti dall’isola di Argo, ci si fa strada nel giardino del museo dove si possono visitare i templi di Buhen, Semna est e Semna ovest. Questi importanti monumenti che custodiscono bellissimi affreschi policromi dei faraoni, accuratamente ricostruiti con materiale originale e protetti da un ingegnoso sistema di hangar su rotaie, si affiancano all’interessante raccolta – all’interno del museo – di utensili e ceramiche risalenti all’antichissima civiltà Kerma databile tra il 2500 e ilo 1500 a.C.  che può essere considerata il primo vero regno Kuscita. Si susseguono reperti e cimeli provenienti dai vari siti archeologici del Nord, in una trama di rimandi che tocca le più importanti tappe della storia sudanese, tra cui la cristianizzazione – e la testa di bronzo raffigurante l’imperatore romano Augusto trovata nella città reale di Meroe è in tal senso molto significativa. 

Il museo si trova lungo la Nile Avènue, proprio vicino alla confluenza del Nilo Bianco e del Nilo Azzurro che ha da sempre reso Khartoum un lembo di terra particolarmente allettante per gli scambi tra le popolazioni nomadi del nord e del sud, nonché per lo smercio dell’avorio e dei prodotti provenienti dall’Africa centrale. Sulle sponde del Nilo Azzurro sorgono due dei più famosi hotel della capitale, l’Hotel Palace con il suo rigoglioso giardino e l’Holiday Villa in stile coloniale, costruito dagli inglesi nel 1902, dove dormirono anche la regina Vittoria e Winston Churchill.

Poche ore di sosta a Khartoum bastano per rendersi conto che la modernizzazione, benché arrivata fin qui come retaggio coloniale inglese,  è ancora lontana soprattutto se ci si addentra nei quartieri meno centrali dove la strada asfaltata la si dimentica molto presto. Gli edifici che più si contraddistinguono sono quelli costruiti, appunto, dagli inglesi nei primi anni del Novecento. Opera inglese è anche il ponte di ferro edificato nel 1928 che, insieme al ponte in cemento armato (opera questa, dei cinesi), collega Karthoum con l’antica capitale del Sudan, Omdurmam dove è difficile non essere risucchiati dal grande souk (mercato) e – se si è fortunati capitando di venerdì – dalla cerimonia religiosa dei Dervisci davanti alla qubba (tomba) dell’importante predicatore musulmano Sheikh Hammad el Nil. 

Continua: Souk e Dervisci a Omdurmam

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