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In viaggio con il principe di Danimarca

In viaggio con il principe di Danimarca

A tu per tu con Alessandro Preziosi. Un tempo amava i viaggi avventura, oggi pensa alla famiglia e al suo nuovo spettacolo teatrale in cui interpreta Amleto in chiave contemporanea.

Danimarca Castello di Kronborg
©Ted Fahn/Visit Denmark
“Essere o non essere questo è il dilemma”, una frase che tutti conoscono ma che pronunciata dalle tavole del palcoscenico del Teatro Nuovo di Milano ha un significato inedito. Queste parole escono dalle labbra di Alessandro Preziosi e si muovono tra il pubblico per raccontare non più antiche e tragiche storie di famiglia bensì il nostro tempo. Contro il malcostume di oggi il principe di Danimarca ci mostra il suo lato più debole aggirando la realtà e rifugiandosi nella sua fragilità. Si riscopre così una forza attuale nella tragedia di Shakespeare.

Che cosa significa per un attore interpretare Amleto?
Fare questo personaggio vuol dire confrontarsi con un mondo di valori molto precisi che non lasciano alcun tipo di dubbio e di interpretazione, una gamma di sentimenti e aggettivi che possono identificare la nostra generazione e che appartengono anche ad Amleto. È un personaggio che ha una personalità ingombrante e che ai molti passa attraverso la gravità, la tragedia, ma è un limite incredibile che si attribuisce a questo personaggio. La chiave di lettura che proponiamo noi è politica.

Amleto quindi è un personaggio contemporaneo?
Sempre, ovviamente poi è la messa in scena a indicarne la chiave di lettura. Noi per esempio abbiamo cercato di rendere sul palcoscenico lo specchio della nostra società, ecco perché la scelta della chiave politica perché è un tema fondamentale per il nostro Paese. Quello che questo spettacolo cerca di individuare è l’intelligenza che c’è dietro ad ogni personaggio per riuscire a raggiungere il proprio obiettivo attraverso una mentalità politica, un’attesa, un mettere le basi, un inventare le situazioni. Anche Amleto lo fa, ritarda la vendetta perché cerca di capire qual è il momento migliore per subentrare al padre. L’obiettivo della vendetta coincide con la successione al trono.

Il vostro Amleto deve essere di esempio ai giovani?
È un esempio negativo di quello che bisogna evitare, il suo rotolarsi e crogiolarsi nel fango deve far capire ai giovani quello che non bisogna fare.

Qual è stata per te la parte più difficile che questo spettacolo?
Trovare un percorso costante e continuo. Riuscire a essere un poeta, a controllare a far ragionare la testa più che il cuore, perché Amleto rimane, un intellettuale rimane una persona incapace di sentire. Mi ricorda molto una poesia di Pessoa: Non ho fatto niente non sono niente non potrò mai essere niente, moriranno le insegne allora morirò anche io.

Hai fatto teatro televisione e cinema, ma cosa ti appassiona di più?
Sicuramente il teatro è un mondo di straordinarie e importantissime situazioni, mi anima, mi da un senso abbastanza compiuto del mio mestiere, oltre a poter comunicare.

Qual è il tuo rapporto con il pubblico?
È un rapporto di grande condivisione quando si riesce, ma ci si riesce in due re e un quarto ci si riesce sempre.

Tu viaggi spesso per lavoro. Com’è il tuo spirito da viaggiatore?
Oggi sono formato famiglia un tempo ero più avventuroso, ma riprenderò probabilmente in vecchiaia ad esserlo.

Nella foto: Il castello di Kronborg, a Elsinore dove è ambientata la vicenda di Amleto. Courtesy of ©Ted Fahn/Visit Denmark


Informazioni utili
Amleto
di William Shakespeare
Regia di Armando Pugliese
www.amletointour.it
Info: tel. 3926482581
Date tournée
Dal 24 marzo al 5 aprile Teatro Nuovo, Milano
Dal 7 al 9 aprile Teatro della Fortuna, Fano
Dal 15 al 17 aprile Teatro Comunale, Teramo
Dal 19 al 21 aprile Teatro Rozzi, Siena
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