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Etna. Il periplo dei golosi

Etna. Il periplo dei golosi

A Taormina il mare non è tutto. Il massiccio cono dell'Etna protegge da lontano la cittadina con i suoi 3300 metri d'altezza e invita a scoprire le sue bellezze e i suoi tesori gastronomici.

Etna
©Regione Sicilia
Nel quartiere Borgo di Catania si trova la stazione di partenza della Circumetnea (più romanticamente il “trenino nella lava”), la ferrovia a scartamento ridotto che percorre il periplo dell’Etna in circa due ore e mezza. L’itinerario dell’Etna, che va da Catania a Riposto, è sicuramente un buono spunto per i buongustai dal momento che tocca quasi tutte località rinomate per tradizioni culinarie molto specifiche.

L’itinerario di circa 165 chilometri a bordo del “trenino nella lava”,  si ferma a Paternò, Santa Maria di Licodia, Biancavilla e Adrano. Il paesaggio è attraversato da spettacolari colate di lava solidificate e, da Rocca Calanna (967 metri) si possono ammirare i crateri più altri, prima della discesa.

A Randazzo, dove si sosta, si consiglia di visitare la cattedrale di Santa Maria, uno dei vanti della città d’arte siciliana. L’esterno dell’edificio – dove svetta il campanile bicromo –  è interamente ricavato da blocchi neri di pietra lavica. La città delle quattro porte (Aragonese, San Martino, San Giuseppe, Porta Pugliese) è rinomata per le salsicce e il castrato che si possono gustare nei suoi ristoranti e trattorie.

Il tratto finale del viaggio attraversa la valle dell’Alcantara in una emozionante corsa verso il mare. Per completare l’anello e tornare a Catania conviene scendere a Giarre (e non a Riposto, capolinea della Circumetnea) dove si può prendere un treno della linea Messina-Catania).

Sede dell’ente Parco dell’Etna è Nicolosi, giustamente definita la “porta dell’Etna”, vocazione questa che risale al 1876 – quando già la città era considerata la tappa obbligatoria di ogni escursione al vulcano. Sosta gastronomica d’obbligo è Zafferana Etnea, vivacissimo centro culturale noto anche per essere fra i maggiori produttori di miele in campo nazionale. La sua indole artistica –  da sperimentare soprattutto durante l’“Estate Zafferanese” –  è legata a nomi di scrittori che qui amavano soggiornare, da Brancati a Verga, da Pasolini a Sciascia. Nel paese si possono acquistare le varietà più diverse di miele e suoi derivati, come pappa reale e polline.

Un gusto tutto particolare ha il Vino dell’Etna – e come potrebbe essere altrimenti: nel Bosco Etneo, sul fianco est del vulcano tra i 400 e i 900 metri, si concentra la miglior produzione della zona che si è gudagnata la Doc. Per familiarizzare con il gusto del luogo, la tappa al Parco dei Principi in via delle Ginestre 1, può essere d’aiuto. Nel menù non mancheranno carne di maiale, funghi e pistacchi.



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