In tempo di vacanze invernali e settimane bianche, si può andare a curiosare tra i musei più originali che le località alpine offrono agli sciatori solitari o, ancora meglio, alle famiglie. Non passa inosservato, ad esempio, il Museum Ladin Ursus Ladinicus che si trova a San Cassiano in Alta Badia.
C’è lo zampino non solo dell’orso, ma anche e soprattutto dell’architetto Osvald Valentini di Badia che ha progettato la nuova tana di design per l’ursus ladinicus. Inaugurata a luglio 2011, questa nuova struttura contempla linee pulite e minimaliste, dove predomina il vetro e la pietra. In questo ambiente moderno i visitatori possono conoscere, attraverso un percorso diviso per argomenti e datazioni geologiche, la vita preistorica. Gli interni sono opera dell’architetto austriaco Rainer Verbizh, che collaborò alla progettazione del Centre Georges Pompidou a Parigi e che attualmente segue la direzione dei lavori per due nuove sezioni della “Cité des Sciences et de l’Industrie” (Città delle scienze e dell’industria), sempre a Parigi.
Il Museum Ladin Ursus ladinicus di San Cassiano si compone di tre piani, nei quali il grigio, il marrone e il blu sono i colori predominanti. L’ingresso è un open space circondato da grandi vetrate, un filmato che illustra il luogo del ritrovamento delle ossa dell’orso dà il benvenuto ai visitatori. Al piano superiore una grande sala presenta la formazione geologica delle Dolomiti, con splendidi fossili, fino ad arrivare alla storia della scoperta dell’orso. Reperti originali – come denti e crani –, installazioni video e un intero scheletro di orso delle caverne accompagnano la descrizione di ambiente e condizioni di vita dell’Ursus ladinicus.
Sempre in Alta Badia, un altro museo singolare è il Museum Ladin iastel de Tor a San Martino in Badia, un castello adibito a museo interattivo, tecnologicamente avanzato, con sistemi audio che ricostruiscono la storia della cultura ladina. Molte stanze sono state ricostruite come fossero ambienti originali dei secoli scorsi, con mobili e suppellettili tipici della realtà contadina ed originali dell’epoca e la classica stube in legno con il “mogun” (una tipica stufa in muratura).
Un altro museo per un viaggio geologico al pari del Ladin Ursus si trova a Cortina, regina delle Dolomiti, dove al Museo Paleontologico "Rinaldo Zardini" si può ammirare la più importante collezione privata di fossili del periodo Cassiano, cioè dell'era geologica compresa fra 230 e i 220 milioni di anni fa, ma non solo. Se qualcuno fosse interessato al mistero delle guide alpine, figure cruciali nell’ambiente montano, a Madonna di Campiglio (Chalet Laghetto) si trova il Museo delle Guide e delle Genti di Campiglio che mette a disposizione di tutti testimonianze e ricordi delle storiche famiglie di guide alpine e quanti hanno resa famosa Madonna di Campiglio con le loro gesta. Anche Courmayeur difende la memoria delle sue guide con il Museo Alpino Duca degli Abruzzi che ospita anche una mostra permanente di fotografie di montagna realizzate da Vittorio Sella nei primi decenni del secolo.
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