Le previsioni del tempo ci ricordano che esiste. Se non
fosse per quell’anticiclone delle Azzorre che ogni tanto causa
perturbazioni sulla nostra Penisola, probabilmente dell’arcipelago portoghese
non conosceremmo nemmeno l’esistenza. Situate in pieno Atlantico, a un quarto
di distanza tra Lisbona e New York, le Azzorre costituiscono il lembo più
occidentale del continente europeo. Per qualcuno sono un residuo dell’antico e
mitico continente di Atlantide. Si tratta, in realtà, di terre dalla più recente formazione del
pianeta, catapultate alla superficie da un’intensa attività vulcanica
sottomarina. Con evidenza viene fuori la loro natura vulcanica un po’ ovunque: dalla
soffice sabbia scura delle spiagge alle innumerevoli colate di lava, dai
crateri ai laghi, dai geyser alle sorgenti termali. Tutti elementi questi, che
determinano il peculiare aspetto ambientale e paesaggistico dell’arcipelago.
Scoperte nel 1427, e grandi in tutto un decimo della Sardegna, le
Azzorre hanno sempre vissuto una vita tranquilla e appartata, del tutto
estranee agli eventi del mondo, conservando intatte nel tempo le vecchie
abitudini e le tradizioni del passato. L’abbondanza di pioggia dovuta alla
formazione degli anticicloni, un clima di eterna primavera con temperature che
oscillano perennemente tra i 14 ed i 21 gradi e un suolo estremamente fertile
hanno fatto di queste isole un giardino botanico di acclimatazione.
La
vegetazione risulta fondamentalmente europea, ma ad essa si mischiano essenze
di tutti gli altri continenti, con una densità decisamente tropicale, come
attesta l’abbondanza di fiori selvatici che spesso offrono immensi tappeti di
ortensie, azalee, agaphantes, camelie, ibischi, magnolie. Piccoli paradisi
naturali circondati dall’oceano. Le nove isole componenti
l’arcipelago presentano caratteristiche geografiche, climatiche e ambientali
assai diverse, e possono essere raggruppate in tre aree: Santa Maria e Sao
Miguel ad est, Terceira, Graciosa, Sao Jorge, Pico e Faial vicine tra loro al
centro, Flores e Corvo defilate ad occidente.
Santa Maria, con le sue belle spiagge e memorie storiche del passato, fu
usata come scalo da Cristoforo Colombo al ritorno dal suo primo viaggio
americano. Faial, disseminata di ortensie e camelie e dominata dalla
mole del vulcano Capelhinos, è la più mondana delle Azzorre; nella sua marina
si danno appuntamento gli yacht di tutto il mondo. Terceira è la più
popolata, con palesi manifestazioni vulcaniche e fertili campi separati da
siepi di ortensie. Il suo capoluogo, Angra de Heroismo, è inserito
dall’Unesco nell’elenco del patrimonio mondiale dell’umanità. L’arcipelago
costituisce uno degli angoli più remoti e meno conosciuti di tutta l’Europa, a
torto trascurato anche dal turismo per l’apparente scomodità ad essere
raggiunto, ora che sono venuti meno anche gli scali compiuti in passato dalle
crociere transoceaniche.