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Antiche cioccolaterie dÂ’Italia

Antiche cioccolaterie d'Italia

Il prelibato nettare degli dei riesce a prendere per la gola un pò tutti. E l'Italia mette in mostra le sue antiche cioccolaterie.

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Un giro tra le cioccolaterie più antiche del Belpaese non può non iniziare dalla Capitale. Sul lato nord di piazza di Spagna, a Roma, quasi nascosto alla vista dei turisti, ma ben noto al palato fine dei residenti, c’è Godiva: un piccolo mondo di cioccolata, dove il gusto e l’immaginazione si incontrano e si confondono, dove i sensi possono esaltarsi di fronte all’inquietante colore intenso del cacao, alle sue innumerevoli forme e fragranze. Non siamo sul set del film di Lasse Hallstrom, Chocolat, perciò dimenticate la possibilità di farvi servire una cioccolata calda da un’ispirata Juliette Binoche, ma per il resto si può scoprire da soli quanto vero sia il messaggio lanciato dal film: il cioccolato come elisir del buon umore.

D’altra parte la signorina Valeria che lavora come addetta alla vendita in questa boutique del gusto fin dal giorno della sua apertura – avvenuta nel febbraio del 2000 - non sembra minimamente scomporsi di fronte alla domanda sulla possibile esistenza di una relazione tra la cioccolata e il carattere: “Non si possono fare generalizzazioni – ci spiega - ma il cioccolato fondente è decisamente scelto dalle persone molto determinate, o da quelle più tradizionaliste; mentre quello al latte è preferito dalle persone più timide ed introverse”. Non è una regola, ma una semplice indicazione, o meglio un invito a scoprire i mille segreti che si nascondono dietro una banalissima scelta di gusto.  Qualche specialità: la “noix macadamia”, una pralina al latte ripiena di pasta di biscotto e noce macadamia; la “dame blanche”, un ripieno di panna fresca al caffè, su una base di cioccolato fondente, il tutto ricoperto di cioccolato bianco; il “traditionelle”, con crema di tartufo e cioccolato al latte, immerso nel cacao bruno.

Il cioccolato al peperoncino non è solo una fantasia del regista di Chocolat; l’antica tradizione Maya, gli scopritori del cacao, è proposta ormai da anni in una storica fabbrica del cioccolato, sorta a Napoli nel 1894: “Gay-Odin”. Sia a Napoli (via Roma  8; via Chiaia 237) che a Roma (via Stoppani  9) si può gustare una cioccolata completamente artigianale composta da più del 70% di vero cacao e del tutto priva di conservanti. Il sapore è “esaltante”, come l’effetto dei confetti di cioccolato.  Qui la lavorazione del cioccolato è un’antica arte che va rispettata: la cioccolata lavorata “a foresta”, che prende il nome dal suo aspetto rassomigliante a un folto intrico di rami, è una squisita specialità.  Per i più spiritosi ci consigliano i “coppetti” (cialda fuori e dentro cioccolato, gianduia o nocciola o caffè ), e per gli allegri “l’ostrica” (wafer ricoperto di cioccolato fondente con dentro mousse al cacao).

Ma se il buon umore vien mangiando, non si può non segnalare “La fabbrica dei marron glaces” sorta ormai più di cinquanta anni fa a Roma in via Paolo Emilio 67. Qui si possono gustare dei marron glaces ricoperti di cioccolato che inondano di nuovo entusiasmo per la vita. Il procedimento, totalmente artigianale, viene spiegato dal proprietario Giovanni Giuliani, che portandoci nel laboratorio ci mostra i marroni di primissima qualità che dovranno essere lessati  (per tre o quattro ore), poi sottoposti a canditura (immersione nell’acqua zuccherata per venti giorni), infornati e ricoperti di cioccolato. A Torino, infine, in Corso Moncalieri 47, non può non essere indicata la foglia extra fondente alla menta della famosa fabbrica “Peyrano”. E a Milano il pralinato di Cova, in via Montenapoleone naturalmente, che non sfigura di fronte ai più tradizionali panettoni.

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