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A Venezia con la principessa Sissi

Al Museo Correr, restaurate e riaperte al pubblico le nove stanze che ospitarono l'indimenticabile Elisabetta di Baviera

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A Venezia  un tesoro dell'arte torna a splendere: si tratta di un importante nucleo del Palazzo Reale di Venezia, le cosiddette "Sale di Sissi".  Un eccezionale restauro ha infatti restituito  al pubblico nove stanze degli Appartamenti Imperiali d’Austria, arricchendo ulteriormente il percorso di visita del Museo Correr e del sistema museale di Piazza San Marco.

Affreschi, stucchi e marmorini, camini, pavimenti e arredi di nove straordinari ambienti sono di nuovo visibili dopo l'accurato restauro degli Appartamenti Reali, promosso e sostenuto dal Comité Français pour la Sauvegarde de Venise attraverso diversi mecenati e sotto l’egida della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto. Le sale saranno stabilmente inserite nel percorso di visita del Museo Correr: un itinerario assolutamente inedito e inaspettato che va ad aggiungersi a quello fronte-piazza, snodandosi sul lato posteriore con affaccio sui Giardini Reali e sul Bacino di San Marco.

Gli appartamenti del Palazzo Reale - nella cosiddetta Ala Napoleonica delle Procuratie Nuove in Piazza San Marco – che avevano subito notevoli rimaneggiamenti negli anni Trenta, in previsione dell’arrivo della coppia imperiale, e in onore dell’affascinante imperatrice Sissi, furono oggetto di un’ulteriore risistemazione e di nuovi interventi decorativi, con l’istituzione addirittura di un’apposita commissione. Fu così, in particolare, per la Sala delle Udienze di S. M. l’Imperatrice e per il suo studiolo; per la camera da letto - con la posa della ricca tappezzeria neo barocca blu e oro chiaro - ma soprattutto per la realizzazione del delizioso boudoir. La stanza da toilette, personalizzata per la giovane Sissi con una nuova decorazione dell’allora rinomato ornatista Giovanni Rossi, ha soffitti in finissimo marmorino con  l’inclusione di microcristalli brillanti e nel medaglione centrale è raffigurata La Dea protettrice della Arti, il cui volto richiama con evidenza i tratti della bella sovrana asburgica, mentre sulla parete è dipinta La toletta di Venere.

Negli anni ’40 del Novecento queste sale degli appartamenti imperiali - divenuti nel frattempo proprietà del demanio statale (dagli anni ’20), dopo che i Savoia ne avevano cessato l’utilizzo a Reggia - sono state destinate a uffici, cadendo in una deplorevole trascuratezza. Deciso finalmente il loro recupero e la loro musealizzazione sono state liberate e assegnate al Comune di Venezia e sottoposte a intervento conservativo. Il restauro ha fatto riemergere i decori di Giuseppe Borsato, gli ornati di Giovanni Rossi, gli stucchi dorati. Sono state collocate nuove tappezzerie nelle sale, fedeli a quelle originarie, appositamente realizzate e donate - come i tessuti dei ricchi tendaggi - da Rubelli-Venezia. Sono stati inseriti, a rievocare l’atmosfera del tempo, preziosi arredi d’epoca napoleonica (assolutamente d’eccezione il letto da riposo del Vicerè d’Italia Eugenio di Beauharnais) e in puro stile Impero.
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