Veduta di Soncino / ©Pro Loco Soncino
Quello che balza subito agli occhi è la meravigliosa Rocca, costruita per volere degli Sforza nel 1473, che non solo è divenuta il simbolo del borgo ma risulta anche essere una delle meglio conservate del Nord Italia. In altezza raggiunge i 28 metri ed è larga 73 metri, articolandosi in due strutture quadrilatere. Una volta superato l’androne principale si apre il piccolo cortile cinto da massicce cortine murarie, percorse da camminamenti con spalti merlati. Una scaletta sulla destra porta al sotterraneo della Torre del Capitano, dove uno dei locali aveva la funzione di prigione. La scala interna di questa torre, costruita da due locali sovrapposti, conduce all’abitazione del castellano, dotata di un grande camino, di una finestra e di una stanza al piano superiore con pozzo e latrina. Poste agli angoli orientali ci sono le torre a base quadrata, identiche tra loro, mentre la torre a base circolare, originale perché nata per la necessità di adeguare a baluardo un torrione che, insieme ad altri otto, costituiva la barriera delle mura del borgo. Nel 1876 la struttura era ridotta quasi a un rudere, ma successivamente l’architetto Luca Beltrami, lo stesso che ricostruì il Castello Sforzesco di Milano, decise di restauralo secondo i canoni del ripristino architettonico storico, basandosi sulle testimonianze degli archivi, lasciandoci la meraviglia che si può ancora oggi visitare ed ammirare in tutte la sua magnificenza. Scopri di più sul Castello di Soncino
La Rocca Sforzesca / ©Pro Loco Soncino
Tra le chiese, tutte davvero belle, la Pieve di Santa Maria Assunta risale al XII secolo ma dopo un terremoto del 1802 venne ricostruita in stile neogotico ed oggi appare una struttura austera in mattoni fuori, dove il bel rosone al centro caratterizza il portale principale e due più piccoli campeggiano sopra i portali laterali. Una volta entrati, però, ci si lascia sorprendere dallo svavillante blu elettrico delle volte che abbraccia le straordinarie opere d’arte custodite, come la tela del fiammingo Matthias Stom e la Trinità ariana, una raffigurazione tipicamente medievale. La cupola ha la particolarità di non mostrarsi all’esterno ma solo all’interno, in forma ottagonale. Anche la vicina Chiesa di San Giacomo gode di una caratteristica davvero particolare grazie al suo campanile eptagonale: eretto dagli agostiniani nel Trecento è infatti un rarissimo esempio al mondo di campanile con 7 lati che oggi, sempre a cause del terremoto di inizio Ottocento, si vede inclinato. Il chiostro fu aggiunto dai domenicani che fondarono anche un convento dalla facciata bianca ma dall’interno vivacizzato da affreschi barocchi e da capolavori come le due vetrate quattrocentesche raffiguranti l’Annunciazione, il coro in legno intagliato e il gruppo di figure in terracotta del Quattrocento che compongono un Compianto sul Cristo morto. Rimanendo in tema religioso non ci si può lasciare sfuggire, ad un centinaio di metri fuori dal borgo, Santa Maria delle Grazie, una chiesa di campagna annessa ad un convento quattrocentesco dei carmelitani. Spoglia all’esterno, è un capolavoro del Rinascimento lombardo all’interno, con l’unica navata con volta a botte e le 10 cappelle laterali completamente coperte di affreschi.
Interno di Santa Maria delle Grazie /©Soncino Turismo
Passeggiare per Soncino significa anche ammirare edifici particolarmente interessanti, come il Palazzo Stampa in stile liberty, dove spiccano le vetrate, una colonna e il ferro battuto; Palazzo Azzanelli, che si caratterizza per le formelle in terracotta tipiche della zona, soprattutto in motivi ornamentali a fascia; il Palazzo Comunale, che si erge in Piazza Garibaldi, ospita al suo interno una sala con l’importante Archivio Storico Civico. La bella Torre Civica è legata la leggenda di Ezzeloino da Romano, un condottiero e politico alleato di Federico II di Svevia passato alla storia per le sue numerose nefandezze. Secondo la tradizione venne rinchiuso nella Torre Civica dopo che fu sconfitto nella battaglia di Cassano il 27 Settembre 1259 dal soncinese Giovanni Turcazzano. Le cronache locali attestato che Ezzelino si lasciò morire dopo pochi giorni. Per tradizione ogni mercoledì mattina alle ore 9:00 il campanone della torre civica fa risuonare i lugubri rintocchi dell'agonia che ricordano la fine del tiranno.
Torre Civica / ©iStockphoto