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Mugello: la Regina delle pesche piena di gusto e tradizione

La deliziosa varietà di Londa è una delle più rinomate della ricca produzione toscana

pesche metà foglia rosso polpa bianca nocciolo frutta
©cierra45/iStock
Pesche
La Toscana è una vera e propria istituzione nell'ambito della coltura delle pesche, che venne introdotta nei “pomari” delle ville gentilizie dalla casata dei Medici nel XVII secolo. Nel Mugello i vari membri della casata, tra cui anche Lorenzo il Magnifico, fecero ancora di più realizzando, in alcune zone come quelle di Villa di Cafaggiolo a Barberino, quella del Castello del Trebbio a San Piero a Sieve, quella del Palazzo dei Vicari a Scarperia, delle vere e proprie opere riguardanti l'agricoltura e le sue tecniche tra cui l'impostazione geometrica dei campi e dei boschi, e la canalizzazione delle acque. Nel corso del tempo, il clima ottimale della zona ha favorito lo sviluppo di specie particolarmente pregiate come la Pesca Regina di Londa.

LA TRADIZIONE
La Pesca Regina di Londa, deliziosa varietà della zona del Mugello che vanta ormai circa un secolo di storia, venne scoperta casualmente da un coltivatore del paese di nome Alfredo Leoni che la portò alla ribalta grazie alle sue caratteristiche che la rendono la migliore tra le varietà tardive a polpa bianca disponibili nell'area di Firenze. Non è un caso che un frutto gustoso e pregiato come questa pesca sia nato proprio qui, l'intera Toscana ed il Mugello in special modo sono, infatti, particolarmente rinomati per la produzione di pesche di qualità.

LA DENOMINAZIONE
Sebbene sia diffusa più o meno nell'intera area del Mugello e della Val di Sieve, la Pesca Regina di Londa prende il nome dalla località maggiormente legata alla tradizione della sua coltivazione. Questa pregiata cultivar del Mugello è stata inserita nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).

LE CARATTERISTICHE
La Pesca Regina di Londa è una varietà deliziosa di forma rotonda e grandi dimensioni con un lieve schiacciamento ai poli. La buccia è di colore bianco -verde con screziature rosso intenso, la polpa, soda e dal sapore dolcissimo ed aromatico è di colore bianco crema con venature rosso vivo in prosssimità del nocciolo.

LA PRODUZIONE
Nonostante la coltivazione di questa varietà abbia evitato lo spopolamento dei campi di Londa e della Val di Sieve, si tratta comunque di una cultivar a rischio estinzione che fornisce ogni anno un migliaio di quintali. Come ogni varietà tardiva predilige zone di di coltivazione caratterizzate da notti poco umide. Proprio per questo i campi dell'Appennino Toscano, che in questa zona sono asciutti ed arieggiati, offrono l'habitat ideale.

LA CULTURA
Ogni anno a Londa si svolge una sagra dedicata alla varietà Regina che viene premiata con uno speciale concorso che ne elegge la migliore cassetta da premiare con l'ambita “Pesca d'argento”.

IN CUCINA
Deliziosa al naturale, la Pesca Regina si presenta anche come un ottimo ingrediente per dolci e rinfrescanti ricette estive.

La ricetta: La ricetta: Crostata di pesche. Ingredienti: Per la marmellata: 1,5 chilogrammi di pesche, il succo di un limone, 300 grammi di zucchero. Per la frolla: 300 grammi di farina, 150 grammi di burro, 140 grammi di zucchero, un uovo intero, un tuorlo, la scorza di un limone. Cominciate preparando la marmellata. Scegliete delle pesche mature e dalla buccia uniforme. Tagliatele a spicchi rimuovendo il nocciolo, sistematele in una terrina e aggiungetevi lo zucchero. Spremete, quindi, il limone e, con l'aiuto di un colino, filtratene il succo aggiungendo anch'esso alle pesche. Coprite il recipiente e lasciate macerare per circa dodici ore. Trasferite il composto in una pentola e portatelo a ebollizione mescolando di tanto in tanto. Lasciate cuocere così per circa 30 minuti rimuovendo l'eventuale schiuma. Quando la confettura avrà raggiunto il giusto livello di densità, spegnete il fuoco e travasatela all'interno di vasetti in vetro a chiusura ermetica sterilizzati, che capovolgerete per creare l'effetto sotto vuoto. Quando i vasetti si saranno freddati la marmellata sarà pronta all'utilizzo. Nel frattempo occupatevi della preparazione della frolla lavorando la farina ed il burro tagliato a tocchetti ed aggiungendo, poi, lo zucchero che potrà essere a velo se desiderate una frolla più compatta oppure semolato se preferite una consistenza più granulosa. Aggiungete, quindi, anche la scorza di limone e le uova impastando rapidamente fino ad amalgamare tutti gli ingredienti. Avvolgete, quindi, il panetto nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigo per almeno mezz'ora. Stendete, quindi, la frolla con il mattarello ottenendo uno spessore di 3-4 millimetri, e sistematela all'interno di uno stampo per crostata di circa 25 centimetri precedentemente imburrato e infarinato. Sistemate accuratamente l'impasto sui bordi e livellatelo, e quello in eccesso conservatelo per la decorazione. Bucherellate il fondo della crostata con una forchetta, poi aggiungete la marmellata aiutandovi a livellarla con il dorso di un cucchiaio oppure una spatola. Ricavate dall'impasto avanzato delle striscioline utilizzando un coltello oppure un tagliapasta, poi adagiatale sulla superficie della crostata incrociandole per ottenere il classico motivo a reticolato. Infornate, quindi, a 180° per circa 45 minuti, poi lasciate freddare e servite in tavola.

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IL TERRITORIO
La delimitazione die confini del Mugello rappresenta da sempre un'impresa ardua. Generalmente all'interno del suo territorio vengono ricomprese due aree geografiche corrispondenti al Mugello propriamente detto, e l'Alto Mugello, o Romagna Toscana, una vallata che comprende l'alto corso del fiume Sieve separata dall'a Val d'Arno e da Firenze dai crinali di Monte Giovi, Vetta le Croci, Monte Senario, e delle Croci di Calenzano. Noto per il suo autodromo, sono in realtà i suoi borghi pittoreschi a renderlo una zona particolarmente interessante e piacevole.

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Il frutto della Valle del Mugello

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