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Giappone, Hokusai, mostre, Italia

Giappone mania: l'arte nipponica invade i musei italiani

Hokusai e i suoi allievi ma anche Kuniyoshi e il rinascimento giapponese, le mostre in tutta Italia

Katsushika Hokusai 
Ufficio stampa MondoMostre
Katsushika Hokusai - Veduta del tramonto presso il ponte Ryogoku, 1830-1832
Nell'ambito degli eventi per il centocinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali tra Italia e Giappone si è aperta agli Uffizi una grande mostra, la prima del suo genere in Europa, sull’arte giapponese corrispondente al periodo italiano dal primo Rinascimento agli inizi del Seicento. La mostra intitolata Il Rinascimento Giapponese, mette in scena i paraventi pieghevoli e le porte scorrevoli, realizzati su carta e perciò delicatissime. Si tratta quindi di veri e propri Tesori Nazionali e Proprietà Culturali Importanti e provenienti da musei, templi e dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone che saranno esposti in tre rotazioni di 13 alla volta, al fine di garantirne la conservazione dall’esposizione alla luce.
 
Non solo la “Grande Onda”, ma anche le vedute del Monte Fuji, i volumi dei primi Manga e i dipinti di draghi, leoni tigri e carpe. É la mostra Hokusai. Sulle Orme del Maestro che è visitabile al Museo dell'Ara Pacis. Hokusai deve la sua fama universale alla “Grande Onda” parte della serie di Trentasei vedute del monte Fuji e all’influenza che le sue riproduzioni ebbero sugli artisti parigini di fine Ottocento, tra i quali Manet, Toulouse Lautrec, Van Gogh e Monet, protagonisti del movimento del Japonisme. Nel corso della sua carriera Hokusai ha esplorato soggetti di ogni tipo: dal paesaggio alla natura, animali e fiori, dal ritratto di attori kabuki a quello di beltà femminili e di guerrieri, fino alle immagini di fantasmi e spiriti e di esseri e animali semileggendari. 
 
Mondi bizzarri, paesaggi visionari, donne bellissime, ma anche attori kabuki, gatti, carpe e animali
mitici e fantastici, oltre a leggendari eroi, samurai e briganti. Sono i soggetti preferiti di Utagawa Kuniyoshi, protagonista fino al prossimo 28 gennaio di una ricca mostra al Museo della Permanente, prodotta da Mondo Mostre Skira. La fama di Kuniyoshi è fondamentalmente legata alla serie di silografie policrome che illustrano i 108 eroi del romanzo Suikoden, divenuto un vero e proprio best seller in Cina e in Giappone alla fine del Settecento e in cui si ritrovano le avventure di una banda di briganti che si muovono a difesa del popolo stremato dalle ingiustizie e dalla corruzione governativa.
 
 
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