Il profilo più simbolico che si
possa immaginare: un tappo di Champagne. Così si presenta la città di Troyes
vista dall'alto o nelle cartine. Nella testa la cattedrale e il quartiere de la
Cité circondato da canali e corsi d'acqua. Nel corpo il centro storico, i
quartieri dei borghesi e dei mercanti, un tempo scenario delle Fiere della
Champagne. Distrutta in parte nel 1524 da un
gigantesco incendio, ha saputo trovare forza e risorse per rinascere. Merito
anche dei numerosi artisti che sono passati di qui e dell'influenza del Rinascimento
Italiano, arriva presto quello che è stato ribattezzato il "bel secolo XVI" di
Troyes con uno stile originale e la nascita di alcuni dei capolavori della
scultura cittadina. Il XIX secolo, invece, porta con sè lo sviluppo
industriale, la trasformazione del paesaggio urbano e la costruzione di edifici
in stile Art Nouveau.
Sono senza dubbio le case en pans
de bois, le tipiche case a graticcio un po' medievali e un po' rinascimentali,
il simbolo di Troyes. Un insieme originale ed unico di omogeneità, ricerca e
tradizione. Simbolo anche della volontà di preservare a tutti i costi un
patrimonio che altrimenti sarebbe andato perduto. Troyes infatti non è solo la
principale città a graticcio di Francia ma è anche una delle poche ad aver
istituito un Settore Protetto di 53 ettari per proteggerle, valorizzarle e
restaurarle. Gli sforzi di restauro hanno portato al recupero e alla
valorizzazione di queste splendide case. Sbarazzatesi dai rivestimenti in
intonaco, ora sono lì a fare bella mostra di loro stesse. Con le loro facciate
ben curate, i piani a sbalzo, i pignoni aguzzi, le finestre a crociera, i
pavés, le torrette a scala. Con i loro colori nelle tonalità del verde, del blu
e del rosa pallido. Un vero spettacolo.
In uno dei più antichi e più
pregevoli edifici in graticcio della città è possibile visitare un museo di
grande interesse: la Maison de l'Outil. Un museo interamente dedicato ai
mestieri e alla loro tradizione. Più di 10.000 utensili antichi utilizzati nei
mestieri del legno, del ferro, del cuoio e della pietra. Nella biblioteca,
oltre 20.000 opere sulla letteratura operaia e alcune chicche per gli amatori
tra cui i 35 volumi dell'Enciclopedia di Diderot e D'Alembert
Ma Troyes non è solo case a
graticcio. La città, che contava 120 campanili all'epoca della Rivoluzione,
possiede ancora sette chiese monumentali, una basilica, una cattedrale e un
primato curioso: la più grande superficie di vetrate monumentali di tutta la
Francia: 9.000 mq pari a un quarto dell'intero patrimonio francese. Si tratta
di una delle più meravigliose eredità che gli artisti del Medioevo hanno
lasciato alla città che per questo si è meritata la definizione di "Città Santa
delle Vetrate".
Se siete a caccia di curiosità
storiche ricordate che proprio qui, a Troyes, nel 1118, nacque l'ordine dei
Templari per mano di Hugues de Payns originario di un villaggio vicino Ai patiti dello shopping, invece,
dobbiamo ricordare che sono nati qui i primi spacci di fabbrica, quelli che noi
chiamiamo outlet. L'industria tessile è sempre stata molto rinomata e un tempo
la tela di Troyes non aveva rivali. Nel 1807 si contavano 420 manifatture e 260
fabbriche di calze. Gli spacci nacquero per smaltire le fine-serie delle
industrie locali. Prima riservati al personale delle fabbriche, sono in seguito
stati aperti al pubblico. E i buongustai? Soddisfatti anche
loro. Da assaggiare una specialità cittadina: l'Andouillette. Si tratta di una
sorta di salsiccia di trippa da gustare come spiedino, in salsa, al barbecue,
al cartoccio, fredda e affettata oppure con crema fresca, mostarda, cipolline e
vino bianco. O se preferite...una flûte di champagne.