I greci fondarono diverse colonie lungo la costa, i Lucani e i Bruzzi, poi, assoggettarono i popoli indigeni, che, dopo essersi scontrati con le colonie greche, vennero sottomessi ai Romani. Il ritrovamento di oltre 20 blocchi di pietra lavorata e di un architrave che potrebbe far capo alla costruzione di un tempio sulla vetta orientale, testimoniano la presenza delle suddette colonie. La via “Popilia” che attraversa la vallata, fu costruita nel 130 a.C. durante il periodo romano; nel corso dei secoli rappresentava la via di comunicazione che sostituiva la ferrovia Calabro-Lucana. E se, poi, il decimo secolo ricorda l’insediamento dei monaci Bizantini nella valle del Pollino e la conseguente fondazione dei monasteri, il XIV-XV secolo vide l’installazione di tante colonie di albanesi a Frascineto, San Paolo Albanese e San Costantino Albanese. Tale presa di possesso, senza dubbio, fu favorita dalle nozze di Irene Castriota Scandeberg, nipote di re Giorgio, con Pietro Antonio San Severino Lucano, grande feudatario del posto. Alcune comunità di albanesi arbresh, invece, si posizionarono sul Pollino, allorché furono costretti ad abbandonare l’Albania per sfuggire al dominio dell’Impero Ottomano. Le tradizioni di queste popolazioni albanesi, cioè i costumi, il rito religioso greco-bizantino e la parlata arbresh, perdurano ancora oggi.