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Monti Sibillini
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Monti Sibillini
Diverse le tribù primitive e preromane che hanno abitato i Monti Sibillini fin da epoche remote. Basta pensare, per esempio, ai Sabini che fondarono Norcia, mentre i Naharci, una popolazione celtica strettamente legata al fiume Nera, erano stanziati nell’area della Valnerina; i Piceni, più a est, dominavano il territorio che si spingeva sino al mare Adriatico. Verso il IV e il III secolo avanti Cristo i Romani colonizzarono quest’area e contribuirono a migliorarne le vie di comunicazione grazie alla costruzione di un ponte tra i due versanti dell’Appennino: risultato questo di primaria importanza. Questa estensione era legata saldamente a Roma ed alla parte del Tirreno, tramite la Via Salaria e la strada della Valnerina. Entrambe rappresentavano, a quei tempi, due predominanti arterie stradali. Dopo il crollo di Roma e del suo Impero, i monti Sibillini sono stati teatro di dominazioni barbariche con i Goti e i Longobardi. Subito dopo ha fatto seguito la formazione dei liberi comuni e delle signorie, in uno scenario disordinato e imbrogliato. Furono favoriti dalla Chiesa, che è ritenuta la principale protagonista. Infatti, per tutto il XIX secolo, mantenne il suo potere sulle aree dell’Italia centrale, e si attribuì il diritto di concedere poteri feudali a signori e famiglie del luogo.
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