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Lago di Bolsena
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Lago di Bolsena
A seguito del fenomeno biologico che originò il bacino lacustre, la zona del Lago di Bolsena cominciò ad assistere, nel corso del tempo, alla nascita dei primi insediamenti umani. Risalgono, infatti, all'età del ferro e del bronzo le prime tracce della presenza di popolazioni organizzate. In epoca preromana furono i Villanoviani (che fondarono i primi centri di Bisenzio e Bolsena) e poi gli Etruschi a colonizzare per primi il territorio. In particolare la presenza etrusca, oltre a lasciare ai posteri preziose testimonianze, ha garantito un lungo periodo di prosperità alla zona che, nel 664 a.C., venne però occupata dai Romani che ricostruirono le due città sotto forma di municipia. Dopo la caduta dell'impero, il Medioevo fu un susseguirsi di dominazioni. Il territorio del lago, infatti, cadde nelle mire di Longobardi, Saraceni e Ostrogoti per poi passare sotto il controllo del papato in seguito ad un lungo periodo di scorrerie e contese. Tra il XVII e il XVIII secolo il lungo periodo di sviluppo e urbanizzazione subì un arresto dapprima a seguito della morte del Cardinale Barbarigo, ed in seguito a causa dell'insorgere di un'epidemia di malaria favorita dall'innalzamento del livello delle acque che causò l'impaludamento delle rive più basse.Durante il Risorgimento, alcuni abitanti del lago si unirono in un movimento di orientamento mazziniano, l'Associazione Castrense, mentre, nel 1860, lo Stato Pontificio e gli abitanti della zona del lago respinsero un tentativo di occupazione del territorio da parte dei Garibaldini che erano sbarcati a Talamone e si erano impossessati della Fortezza del Valentano. Dopo l'annessione al Regno d'Italia le sorti degli abitanti non furono più fortunate. La povertà favorì i fenomeni di brigantaggio che si attenuarono soltanto agli inizi del XX secolo, con l'avvento dell'energia elettrica e dell'acqua corrente nelle abitazioni. Dopo essere finita sotto il controllo del regime fascista, la zona del lago divenne protagonista, come rifugio per molti fuggiaschi, durante la Seconda Guerra Mondiale. L'economia subì un ulteriore periodo di inflessione e ancora oggi si basa, sulla pesca e su una frammentaria attività agricola alle quali si è aggiunta quella più redditizia legata al turismo.
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