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Eivissa
Ci vogliono senz'altro scarpe comode per godere della bellezza di "Dalt Vila", la città alta di Ibiza. E' un percorso ripido quello che introduce nei quartieri storici del capoluogo Eivissa dove scoprire la moda e l'artigianato ibizenco e degustare i piatti tipici della gastronomia dell'isola come la singolare (e non certo leggera) ensalada payesa a base di patate, melanzane, peperoni, pomodori e cipolle, oppure il bollit de peix a base di pesci di scoglio, servito con un buon riso alla marinara e accompagnato dalle onnipresenti gustose patate di Ibiza. Ma, rimandando i piaceri del palato, è ai tesori culturali della Cittadella che bisogna dare la priorità, attraversando la prima rampa di mura rinascimentali la cui maestosità non passa certo inosservata. Sono il monumento più importante delle Pitiuse, qui note come Muralla Renacentista, ordinate dal re Filippo II contro la minaccia dell'alleanza tra turchi e francesi a svafore dell'impero spagnolo. I lavori iniziarono nel 1555 su progetto dell'ingegnere italiano Giovanni B. Calvi, per terminare in gran parte nel 1575. La tappa successiva, seguendo una salita obbligatoria, superata la piazza dei Desamparados, è il baluardo di Santa Lucia, una suggestiva finestra aperta sul quartiere di sa Penya fatto di case di pescatori. Prima di giungere alla Cattedrale, ricompensa ultima della fatica, si può ancora sostare alla Chiesa di Santo Domingo, nota come Chiesa del Convento, il secondo recinto religioso di maggiori dimensioni di tutta l'isola, dopo la Cattedrale. Le cupole delle sue cappelle, rifinite con tegole, contrastano con la bianchezza dei muri conferendo una singolare bellezza. Da guardare con attenzione anche gli affreschi all'interno. Da qui, scegliendo di proseguire il percorso per la via Pere Tur, si potrà osservare l'architettura delle case in stile neocoloniale, per arrivare finalmente alla Cattedrale di Eivissa. Dedicata alla Nostra Signora delle Nevi, festività che si celebra il 5 agosto, alcuni giorni prima della fine della dominazione araba, la sobria struttura austera sembra quasi un prolungamento delle muraglie. L'interno è a navata unica senza transetto con varie cappelle e ospita il Museo Diocesano con pezzi religiosi antichi. Altro simbolo della Cittadella è il Castello, benché da anni soggetto a lavori di restauro con l'intento di riconvertirlo in un Parador nazionale. Da qui è possibile seguire la rotta dei baluardi per osservare il Puig des Mulins, il "poggio dei mulini" da dove inizia la ronda di Giovanni Calvì (l'architetto delle muraglia) che consente di visitare il tratto di muraglie medioevali ancora in piedi. E' fuori dalla mura a cinta, ma a pochi metri, che si trova il sito archeologico più prezioso di tutta l'isola, e non solo. Parliamo della Necropoli punica del Puig des Molins, dichiarata Monumento Storico Artistico nel 1931 e Patrimonio dell'Umanità Unesco nel 1999. La maggior parte delle oltre 2000 tombe sparse nei 50 mila metri di superficie della necropoli, sono di tipo ipogeo con sarcofagi di pietra Marés. A fianco si trova il Museo Monografico del Puig des Molins, con fondi che includono figure della dea Tanit, amuleti, ciondoli, stoviglie e do ogni tipo di ceramiche.
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