Moschee, templi hindu, ristoranti angolani e bistrot francesi. Cricket e rugby, monasteri e mercatini, enormi shopping mall e bancarelle. E ancora: oceano e montagne, spiagge d'oro, campi da golf, rocce e gole tra le colline. Rickshaw, ceramiche e tavole da surf. Sembra un condensato di troppi posti, un frullato di brochure. E invece no, il posto è uno solo: è Durban, la capitale del KwaZulu Natal.
Ethekwkini - questo il nome Zulu della città, fino a qualche anno fa chiamata anche Port Natal - è la terza metropoli del Sudafrica e il suo porto maggiore. Prima gli inglesi, poi i boeri da Città del Capo e gli indiani: di gente ne è sempre passata tanta da queste parti e quasi tutti sono rimasti. Ha un centro storico vibrante e quasi retro (più decadente che decaduto) che si sviluppa intorno alla City Hall e alle strade intorno: edifici ArtDeco e palazzi vittoriani ne fanno un mix improbabile ed incredibile di Miami e Belfast. E a due passi c'è il porto: motoscafi, barche a vela e porta container, il viavai di barche davanti ai moli del waterfront è incessante, così come le attività commerciali.
Durban ricorda Genova: un porto animato alle cui spalle si sviluppa una realtà interessante, autentica e senza fronzoli. E, ancora più all'interno, colline silenziose e verdissime, il buen retiro in tante microcomunità residenziali come Hillcrest, Pinetown, Morningside, Kloof. E la riviera? Basta guidare mezz'ora a nord (Umhlanga, Ballito) o a sud (Amanzimoti, Scottburgh) e due soli elementi s'impongono nel paesaggio: onde e sabbia. Delfini e balene nuotano al largo, gli squali pure (ma reti speciali li tengono lontani dalle rive).
Il nuovissimo stadio per i mondiali di calcio del 2010, il tempio Hare Krishna più interessante sotto all'equatore e un assaggio del mondo nel piatto che Durban offre ad ogni ora: un percorso in tre tappe tra le mille possibili. E non è retorica, qualsiasi visita a Durban sarà ricca e insolita. E il tempo a disposizione sempre troppo poco.
La costa orientale del Sudafrica è molto amata dalla gente locale. I turisti ancora la conoscono poco. L'occasione buona è l'estate ormai alle porte.