Tracce della presenza umana nella zona del Cilento risalgono al periodo del Paleolitico medio, documentabili attraverso importanti ritrovamenti presso le grotte costiere a Camerota, quelle di Castelcivita, a San Giovanni a Piro e a San Marco di Castellabate. Il suo passato fu molto movimentato e lo vide assumere il ruolo di importante crocevia commerciale tanto con le civiltà appenniniche tanto con quelle egee e mediterranee. Fu tra il VII e il VI secolo a.C. che giunsero nel Cilento i Greci che fondarono Posidonia, divenuta poi in epoca romana Paestum mentre, nello stesso periodo, i Focesi fondarono Elea, chiamata poi Velia, dove sorse il centro della Scuola Eleatica di filosofia i cui importanti esponenti furono Parmenide, Zenone e Senofane. Il Medioevo fu poi la volta della dominazione dei Longobardi che ne fecero parte del Gastaldato della Lucania. I Sanseverino, principi di Salerno, governarono il Cilento fino al 1552, la baronia fu poi suddivisa in piccoli feudi affidati a cortigiani spagnoli viventi a Napoli. I secoli successivi, soprattutto il XVIII e XIX secolo, portarono grandi movimenti intellettuali, si ricorda la figura di Giovanbattista Vico che soggiornò per 9 anni a Vatolla. Nel periodo risorgimentale il Cilento insorse ribellandosi contro l’oppressione borbonica con Antonio Maria De Luca, Costabile Carducci e Carlo Pisacane.