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Brasov
Salendo da Bucarest verso la Transilvania si attraversano i Carpazi meridionali, ricchi di foreste verdi che si alternano ad aspre cime rocciose, e si superano le città di Sinaia e Predeal, fino a raggiungere un luogo affascinante adagiato ai piedi della Tampa, al centro del Paese: si tratta della pittoresca Brasov, a circa 170 chilometri dalla capitale romena. Di notevole importanza dal punto di vista commerciale data la posizione strategica, al confine tra la sfera di influenza sassone e quella tartaro- turca, Brasov durante il Medioevo divenne anche un importante centro culturale, che ancora oggi si manifesta con numerosi eventi. Qui vennero stampati, nel XVI secolo, i primi libri di lingua romena, grazie alla creazione di una tipografia, di una cartiera, della biblioteca e del ginnasio. E qui insegnò Anton Pann, scrittore, musicista e folclorista di origine bulgara, considerato uno dei padri della letteratura della Romania. Per potersi rendere conto di come la città racchiuda in se due anime distinte, quella romena e quella sassone, basta semplicemente passeggiare per le vie del centro storico. Punto di partenza la meravigliosa Piazza del Consiglio, incorniciata dalle boscose pendici della collina di Tampa e ricca di palazzi che esemplificano al meglio l'architettura transilvana: al centro, l'edificio che le conferisce il nome, simbolo della città, costruito dai coloni sassoni nel 1420. A cingere la piazza, edifici risalenti al XVI secolo, aperti da arcate, la casa dei Mercanti che si estende su un fronte di oltre 67 metri, il palazzo che ospitò la prima farmacia della città e la casa Muresenilor, i cui arredi originali costituiscono un'interessante testimonianza della vita quotidiana della borghesia romena nell'Ottocento, oggi sezione del Museo di Storia. Prima di lasciare il centro storico c'è una chicca da scoprire: la strada più stretta d'Europa, strada Sofrii, larga appena un metro. Tra le testimonianze religiose spicca la chiesa gotica più vasta di tutta la Romania, la Biserica Neagra meglio conosciuta come Chiesa Nera dopo l'incendio del 1689, su cui sorge massiccia la torre campanaria: nell'interno solenne culmina il grandioso coro dove è sistemato l'organo. In un insieme di architetture sassoni, la Chiesa di San Nicola rivendica, con i suoi tratti stilistici, il suo ruolo di centro spirituale dell'etnia romena: è famosa per gli affreschi che ornano l'interno, risalenti al XVIII secolo. A testimonianza che un tempo Brasov era la città meglio fortificata della Transilvania rimangono porte, torre, bastioni dai nomi evocativi, che rimandano il visitatore in epoche lontane.


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