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Chieri
Con il nome di Carreum Potentia fu colonia romana. Successivamente arrivarono i Longobardi, i vescovi di Torino e l’imperatore Federico Barbarossa che incendiò il borgo che si era rifiutato di sottomettersi. Dal 1168 Chieri si autogovernò come libero comune, fino a darsi spontaneamente alla famiglia Savoia nel 1347. Chieri maturò una vocazione finanziaria e commerciale rilevante, che portò alcuni suoi abitanti a stabilirsi in Francia e nelle Fiandre per affari, importando opere d'arte del Nord Europa. Nella prima metà del secolo l'Università degli Studi di Torino si trasferisce provvisoriamente in città. Nel 1416 si registrano presenze sporadiche di ebrei, che poi costituirono la Comunità, confluita in quella torinese nel 1935. Alla fine del secolo XV con Carlo VIII, re di Francia, inizio di una lunga serie di conflitti europei tra Impero e Francia, che in parte toccarono il territorio chierese. Nel Cinquecento Chieri cadde sotto il dominio spagnolo e poi francese. Il Seicento è segnato dalla piaga della peste, mentre nel Settecento si consolida la macchina comunale con la progettazione di nuove strade e la costruzione di imponenti edifici. Nel primo Ottocento si afferma la vocazione industriale tessile della città, che vede anche nascere alcune società operaie, e il secolo successivo vede moltiplicarsi le fabbriche che commerciano con mezza Europa e anche con l’Africa del Nord. Con la crisi della fine del Novecento buona parte di queste fabbriche chiudono, ma Chieri resta centro di servizi sanitari, amministrativi, scolastici e culturali.
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