La zona fu esplorata per la prima volta in modo sistematico nel decennio che va dal 1670 al 1680 dal barone Johann Valvasor, uno scienziato dilettante che visitò 70 grotte lasciando dettagliate relazioni e illustrazioni che in seguito vennero pubblicate. Alcuni anni più tardi il matematico Joseph Nagel fu incaricato dalla corte di Vienna di esplorare e cartografare le principali caverne presenti sul territorio dell’Impero austroungarico. Gli studi organici del fenomeno carsico e le attività speleologiche con marcato carattere scientifico ebbero inizio nella prima metà dell’Ottocento per opera di alcuni scienziati triestini fra i quali vanno ricordati Giovanni Svetina, Antonio Hanke, Federico Müller e Giuseppe Marini.