Il teatro venne fondato per volere dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria. Le spese per l'edificazione furono sostenute dai proprietari dei palchi in cambio del rinnovo della proprietà di questi. Il progetto fu affidato al celebre architetto neoclassico Giuseppe Piermarini e l'edificio fu inaugurato nel 1778 con
Europa riconosciuta di Antonio Salieri. La facciata è austera e l’interno sontuoso, dominato da ori e velluti rossi. Presenta quattro ordini di palchi e due gallerie per una capienza di oltre 2000 spettatori.
Nel 1812 con Rossini, la Scala diventa il luogo deputato del melodramma italiano. Fra il 1822 e il 1825 Gaetano Donizetti e Vincenzo Bellini avviano una nuova stagione. Con
Oberto, Conte di San Bonifacio nel 1839 si inaugura l’era di Giuseppe Verdi, il compositore che più di ogni altro è legato alla storia della Scala. Il trionfo di
Nabucco, per il forte sentimento patriottico che suscita nella Milano attraversata dai fermenti del nascente Risorgimento italiano, rafforza le radici popolari del melodramma stesso. Arturo Toscanini assume nel 1920 la direzione artistica e promuove una radicale riforma del Teatro: raccoglie l’eredità musicale di Verdi, ma instaura una regolare tradizione esecutiva delle opere di Wagner. Fiorisce nella seconda metà del Novecento la stagione delle grandi voci (Maria Callas, Placido Domingo, Luciano Pavarotti tra gli altri). In tempi recenti si sono alternati sul palco nomi prestigiosi come Claudio Abbado, Riccardo Muti e Daniel Baremboin.
[Fonte: ARTE.it]