Il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, trasferito nella sede attuale nel 1993, propone al primo piano un percorso cronologico-didattico della storia e della cultura della Sardegna, dall'Età prenuragica (6000 a.C. circa) sino ad epoca bizantina (VIII secolo d.C.), attraverso i materiali delle antiche collezioni museali.
I piani superiori espongono i materiali secondo criteri topografici, illustrando i più importanti siti archeologici presenti nelle province di Cagliari e Oristano.
Il percorso cronologico prende avvio con l'esposizione dei reperti riferibili alle culture del Neolitico, dell'Eneolitico e del primo Bronzo, provenienti da alcuni dei principali siti, quali il riparo sotto roccia di Su Carroppu di Sirri (Carbonia) o l'insediamento abitativo e funerario di Cuccuru s'Arriu (Cabras), con le statuette in pietra di divinità femminili; numerosi i materiali legati alle culture eneolitiche di Ozieri, Filigosa, Monte Claro, Abealzu, del Campaniforme.
Di eccezionale importanza e interesse la collezione di piccoli bronzi che presentano una ricca varietà di raffigurazioni: guerrieri armati di arco o spada, capitribù, divinità femminili, figure offerenti, donne e uomini al lavoro, ma anche raffigurazioni animali, tra i quali prevalgono il toro e il cervo. Essi testimoniano l'organizzazione sociale e religiosa pubblica nonché la vita quotidiana della civiltà nuragica.
Le successive fasi della colonizzazione fenicia e della dominazione punica, tra l'VIII e il III secolo a.C. sono ben rappresentate dalla ricostruzione del Tofet di Tharros (Cabras) e dai materiali provenienti dai siti di Nora (Pula), Monte Sirai (Carbonia) e Sant'Antioco.
Di epoca romana sono le ceramiche a vernice nera, a pareti sottili, italica, gallica, africana, i vetri e le lucerne. Interessanti alcuni lingotti di piombo che presentano, impresso, il nome dell'imperatore sotto il quale furono prodotti. Notevoli le oreficerie puniche ed i gioielli bizantini.
[Fonte: ARTE.it]