La chiesa venne fondata dai Domenicani negli anni sessanta del Duecento, per ospitare la preziosa reliquia della Santa Spina donata al vescovo di Vicenza Bartolomeo da Breganze (1259-70) dal re di Francia Luigi IX.
Tra 1480 e 1482 Lorenzo da Bologna ricostruì il presbiterio, mentre restauri nel 1751 e negli anni 1872-74 ne hanno rimaneggiato interno e facciata. Quest'ultima, a capanna e in laterizio, è una tipica realizzazione d'area padana, così come il bel campanile romanico in cotto, lesene e cella campanaria a bifore, sormontato da una cuspide ottagonale aggiunta nel 1347.
L'interno, a tre navate, presenta un transetto sopraelevato in virtù dellla cripta sottostante. Tra le numerose opere, che oltre all'edificio contribuiscono in maniera determinante a fare di Santa Corona la chiesa più bella della città, si segnalano l'affresco in controfacciata raffigurante la
Vergine (1519), l'
Adorazione dei Magi di Veronese (1573), la
Vergine adorata dai santi Pietro, Paolo e Pio V Ghislieri di Giovan Battista Pittoni (1723), ma soprattutto il
Battesimo di Cristo di Giovanni Bellini.
Nei chiostri dell'ex convento domenicano è allestito il Museo naturalistico archeologico.
[Fonte: ARTE.it]