La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, dove è conservato il più grande ciclo musivo conosciuto, nel 1996 è stata inserita nella lista dei siti italiani patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, all'interno del gruppo “Monumenti paleocristiani di Ravenna”.
La storia dell’edificio risale al 505 d.C., quando il re goto Teodorico ordinò la costruzione di una chiesa palatina di culto ariano accanto al suo palazzo. La consacrazione al culto cattolico avvenne a metà del VI secolo, dopo la riconquista bizantina, e il tempio fu intitolato a San Martino, vescovo di Tours, acerrimo nemico delle eresie. Il nome attuale le fu dato solo intorno al IX secolo quando vi furono traslate le reliquie di sant'Apollinare, dall’omonima Basilica di Classe.
Esternamente la Basilica presenta una facciata timpanata, preceduta da un portico di marmo aggiunto nel XVI secolo e sulla destra si può ammirare un campanile in mattoni dalla pianta circolare, tipica nelle costruzioni ravennati. All’interno è custodita l’imponente e magnifica sequenza musiva che stilisticamente, iconograficamente e ideologicamente sintetizza in maniera esemplare l’evoluzione del mosaico parietale bizantino dall’età di Teodorico a quella di Giustiniano.
[Fonte: ARTE.it]