Negli anni '70 era stata eletta una delle città più pericolose al mondo. Glasgow accoglieva chi voleva lavorare nelle sue industrie e la sua fama era quindi molto lontana da quella della ben più sofisticata e storica Edimburgo. Ma da allora la città ha vissuto un continuo rinnovamento grazie alle sue numerose università che accolgono studenti da tutto il mondo e da un nuovo desiderio di identità creativa e vitalità.
A Glasgow non è difficile perdersi fino alle prime ore del mattino tra chiacchiere e balli sfrenati o passeggiate al chiaro di luna. Tantissime persone ogni sera affollano le vie della città in una movida che sembrerebbe più adatta alla calda, anche climaticamente, Barcellona. Ma sono le persone che qui vivono e che con semplicità e naturalezza accolgono tutti - turisti, visitatori, studenti, futuri cittadini - ad aver dato alla città una nuova vita.
Se si vuole quindi apprezzare appieno ogni suo aspetto, bisogna cercare di seguire i ritmi glaswigeni e, nonostante la grande difficoltà nel capire il loro accento (anche da parte di esperti anglofoni), sarà il loro sorriso e la gentilezza a guidare in ogni luogo. Esistono dei riti millenari che a dire il vero la nuova generazione non segue più molto, ma che vale la pena di riscoprire per chi vuole approfondire la sua visita alla città. Bisogna, per esempio, durante il pomeriggio prendersi una pausa e sedersi in una sala da te bevendone una tazza accompagnata da uno scone un biscotto salato. Tra le migliori spicca la Willow Tea Room in Sauchiehall Street o in Buchanan Street, progettata da Charles Rennie Mackintosh nel 1904; il tocco del famoso architetto, designer e pittore scozzese è riconoscibile nelle sedie dallo schienale alto e nei motivi floreali racchiusi in cornici geometriche. Seguire le sue opere sparse nella città può essere il modo giusto per scoprire lo stile di Glasgow.
La galleria d'arte Hunterian Art Gallery, nel quartiere universitario, ospita una riproduzione a grandezza naturale della casa dell'artista per conoscere l'uomo Charles Rennie Mackintosh. La Glasgow School of Art in Renfrew Street poi è l'Accademia di Belle Arti da lui disegnata dove giovani artisti, designer e architetti possono trovare ispirazione. Seguendo le sue orme si arriva al parco di Bellahouston dove si trova l'House for an Art Lover, ovvero la "casa di un amante dell'arte", che si ispira fedelmente a progetti originali realizzati da Mackintosh nel 1901.
Se per caso, passando davanti al Museum of Moderm Art, si rimane sorpresi da una statua a cavallo incoronato da un cono spartitraffico, bisogna sapere che ormai non si tratta solo uno scherzo di qualche burlone, ma ci si trova davanti ad uno dei simboli più esosi (e inspiegabili) della città. Non si sa come qualcuno riesca a metterlo in quella posizione, hanno provato tante volte a torglielo, ma poi il giorno successivo lo si ritrova ancora lì in testa a cavallo e cavaliere.
La giornata di visita deve finire in un pub sorseggiando birra con gli amici ascoltando musica jazz. In Merchant City si può trovare l'atmosfera giusta e bisogna solo scegliere se si preferisce il Rab Ha's, il Babbity Bowsters o il Granny Black's. Nel west end, invece, il luogo indicato è la piccola Ashton Lane, una vietta acciottolata con un locale dietro l'altro dove lasciarsi coinvolgere dalla musica diffusa e dal numero di persone che ogni sera si ritrovano qui.
Assolutamente da vedere, durante il fine settimana, è il mercato del Barras, dove tra odori forti di ciambelle fritte e fish and chips si possono trovare più di mille bancarelle tra cui non si può perdere quella che vende kilt di seconda mano e dove ci si può fermare ad ascoltare la storia dei colori delle diverse famiglie storiche. Il mercato ha luogo il sabato e la domenica dalle 9 alle 17 intorno all'ex sala da ballo Barrowland Ballroom (che è diventata oggi un'importante sala per concerti rock).