La storia ha riconsegnato alla memoria il nome di Caporetto come tragico emblema di sconfitta totale e, proprio in tal senso, lo si
usa nel gergo figurato per indicare un sonoro fallimento. "E' stata una
Caporetto", come dire " stata una clamorosa sconfitta". La battaglia
di Caporetto, nella vallata dell'Isonzo, stata la pi grande
combattuta in montagna e la pi cruenta in assoluto nella storia di
tutte le guerre.
Gli avvenimenti fatali legati al nome della cittadina che, destino ha
voluto non si trovi nemmeno pi in Italia, accaddero nei cupi giorni di
fine ottobre 1917. In una zona ristretta dell'Alto Isonzo furono
ammassati 615000 soldati italiani e austriaci e pi di 5900 cannoni di
ogni calibro, che vi vomitarono il fuoco devastatore. La massiccia
offensiva degli eserciti asburgico e tedesco colse del tutto impreparate
le truppe italiane, debilitate da 29 mesi di stallo nelle gelide
trincee sulle alte vette delle Alpi Giulie. Il costo delle vite umane,
tra militari e civili, morti feriti o prigionieri, fu altissimo,
qualcosa come 300 mila persone.
Il 24 ottobre del 1990 stato inaugurato a Caporetto il Museo omonimo che, attraverso immagini fotografiche dell'epoca, cartine,
ricostruzioni ambientali, armi, divise e cimeli di ogni tipo documenta i
tristi avvenimenti del Fronte dell'Isonzo. Come la battaglia ha reso
celebre il nome di Caporetto a cui fu assegnato un posto nella storia,
cos oggi il Museo - proclamato Museo d'Europa per il 1993 -
riporta i visitatori indietro a quei giorni fatali. La collezione
suddivisa in dodici locali, di cui uno dedicato alla proiezione
audiovisiva. Di grande impatto la sala nera, quella degli orrori della
guerra, con fotografie raccapriccianti delle torture inflitte dai
bombardamenti, di fronte alle quali si rimane prostrati. Molto
interessante la sala della riproduzione plastica dell'Alto Isonzo, una
delle pi grandi d'Europa, con la raffigurazione dello schieramento
delle forze armate alla vigilia dell'attacco decisivo, il fatidico 23
ottobre 1917.
La zona di Caporetto piena di testimonianze di quel periodo bellico.
E' possibile percorrere un itinerario di 5 chilometri che tocca le pi
importanti attrattive di carattere storico, culturale e ambientale:
dalle linee difensive italiane sul colle Tonocov Grad e nell'Alto
Isonzo, al ponte di Napoleone, l dove il letto dell'Isonzo va a
restringersi, all'Ossario Italiano.
Nell'Ossario, inaugurato da Mussolini nel 1938, furono
trasportate le salme di ben 7014 soldati taliani. Ha forma ottagonale ed
costituito da tre gradoni concentrici degradanti verso l'alto. Al
culmine si trova la chiesa consacrata di S. Antonio. Dall'Ossario si
gode di un bellissimo panorama sulla vallata dell'Isonzo. Difficile
immaginare che posti talmente belli siano stati il teatro della pi
grande carneficina di massa che la storia ricordi...