Nel profondo sud dell'Albania,
a ridosso del confine con l'antica terra dei Greci, sorge una città
dove le case si stringono attorno ad un maestoso castello che richiama
l'epoca delle grandi guerre. E'Argirocastro, che si
presenta come un mare di tetti di ardesia tra i quali si insinua un
complesso intrico di viuzze lastricate, spesso interrotte da lunghe
gradinate, e le case-torri d'aspetto orientale addossate alle colline.
Qui sono nati due personaggi celebri che hanno reso famosa la loro terra: Enver Hoxha, che guidò il paese in nome di una maniacale ortodossia comunista, e il più importante scrittore albanese, Ismail Kadare, che qui ha ambientato il suo più noto romanzo intitolato La Città di Pietra.
In questo romanzo lo scrittore parla di Argirocastro come un miraggio
dell'architettura, giacchè "chi inciampa sulle pietre della strada
rotola su un tetto di una casa". Il modello architettonico infatti è
molto particolare, con le antiche case fortificate a tre piani che non
hanno balconi, ma sono fregiate di tante finestre finemente lavorate.
Le incisioni ornano anche le porte delle abitazioni, le facciate dei
negozi, i soffitti delle case e i camini. Si respirano suggestioni
profonde ad ogni angolo: sono più di cinquanta gli edifici proclamati
monumenti di cultura, piccoli musei in una città museo, dove tutto è di
pietra e le case, le strade, i vicoli, i marciapiedi, i ponti in stile
veneziano e le tante scalinate si arrampicano verso il meraviglioso
castello.
Una fortezza che in tutta la sua imponenza si eleva
sulla roccia e domina l'intera città. Anche gli accessi sono
monumentali, soprattutto quello che si affaccia sul quartiere di
Dunavat, detto la Porta del Visir. L'interno è tutto un
susseguirsi di arcate, gallerie, passaggi sotterranei e fondachi, ma
dalla fine della Anni Sessanta lo scenario di pietra ospita ballerini e
cantanti che animano il Festival Nazionale del Folklore.
La gente locale ricorda una leggenda mai dimenticata legata alla figura della principessa Argiro,
che mori gettandosi da una torre del castello per evitare di cadere
nelle mani dell'invasore. Presumibilmente il nome della città deriva dal
mito della principessa. Dal castello si gode il panorama più bello
della città, con i resti delle mura antiche difese dai sette torrioni,
coperti da volte in pietra e forniti di feritoie per i cannoni.
La piazza principale del centro storico è intitolata all'eroe che nel
1908 guidò una rivolta antiottomana, Cerciz Topulli. Da qui partono
antiche vie lastricate in pietra che hanno meritano nel 1961 al centro storico di Argirocastro la salvaguardia come riserva storico-architettonica. Le
strade convergono nell'incrocio detto Collo del Bazar, il sito più
pittoresco che ospita i tradizionali mercati.
Nel quartiere Partizani si erge la Moschea Xhamia e
Teqes, la principale della città. Ma a fare di Argirocastro una città
museo sono l'architettura, l'articolazione degli spazi interni e la
decorazione delle case, con i molti edifici famosi che vale la pena
visitare.