Città di origine etrusca, custodisce un ricco patrimonio storico e
culturale, con numerose rovine etrusche e romane nonché palazzi e chiese
costruite durante il Medioevo. Si trova sui colli a nord di Firenze e
dalle sue strade panoramiche si può ammirare una delle più belle visuali
della culla del rinascimento, periodo storico che arricchì il luogo con dimore e chiese, disseminò ovunque ville e giardini e favorì la creazione di opere scultoree e pittoriche che si trovano
ancora numerose nei luoghi originari. Molte delle ville più imponenti e famose si incontrano percorrendo la Via Vecchia Fiesolana: nell'ordine, l'ascesa propone Villa degli Albizi, Villa il Riposo dei Vescovi , villa Rondinelli, Villa le Balze, Villa Medici detta del Belriposo e Villa Ricasoli, ospitata nei locali dell'ex convento di San Girolamo.
Il cielo sopra a queste terre ha ispirato tremila anni di civiltà.
Le pendici della collina fiesolana sono state da sempre ispirazione per molti artisti. E' la città natale della scrittrice Dacia Maraini. Giovanni Boccaccio ne fa esplicito riferimento nella sua opera, definendo la collina di Fiesole un teatro ideale per l'immaginario mitologico. Quale tributo alla soavità ed al rigoglio della natura che caratterizza i pendii che circondano Firenze, anche Gabriele D'Annunzio scrisse numerosi componimenti poetici, fra i quali le celeberrime liriche "La sera fiesolana" e "Lungo l'Affrico".
Oltre alle innegabili suggestioni naturalistiche, la città è un vero scrigno di tesori d'arte. L'area archeologica di Fiesole, ad esempio, è uno tra più antichi ed imponenti siti d'Italia, per fascino e conservazione. Basti citare il Teatro Romano, centro della vasta zona etrusco-romana. Tra i monumenti più significativi da vedere: il Palazzo Vescovile, l'oratorio di Santa Maria Primerana, la Badia Fiesolana (antica cattedrale intitolata ai Santi Pietro e Romolo e prima sede episcopale della Diocesi), il Tabernacolo del Ghirlandaio nell'omonima piccola piazza che si raggiunge percorrendo la strada che da Piazza Garibaldi conduce a Borgunto, denominata oggi via Antonio Gramsci. E ancora, tra gli edifici religiosi: la Cattedrale di San Romolo, eretta dal Vescovo Jacopo il Bavaro nel 1028 e ampliata nel secolo XIII; la Chiesa e convento di S. Domenico, situata a metà strada tra Fiesole e Firenze, fu fondato nel 1406 e
finito di edificare nel 1435, per opera del Vescovo di Fiesole Jacopo
Altoviti e di Giovanni Dominici, entrambi frati di Santa Maria Novella; il Chiostro dei Canonici, la chiesa e convento di San Francesco di cui sono visitabili alcune celle del secolo XV. Il convento ospita all'interno anche il Museo Missionario
Francescano. Un piccolo scrigno è la Cappella di San Jacopo, l'antico oratorio del Palazzo Vescovile, risalente alla prima metà dell' XI secolo. Più volte rimaneggiato nel corso del tempo, già esisteva più o meno in questa forma nel '300. Tra i musei, si ricorda il Museo Bandiniche raccoglie la collezione del canonico Angelo Maria Bandini il quale arricchì Fiesole di un
eccezionale patrimonio di opere d'arte comprendente, oltre a un piccolo
nucleo di opere bizantine, dipinti dal Duecento al Quattrocento e
sculture in terracotta invetriata policroma della bottega dei Della
Robbia.
Il centro di Fiesole dista solo 7 chilometri da quello di Firenze ed è facilmente raggiungibile in bus, in auto ed anche a piedi per chi ama percorrere strade secondarie ricche di fascino e di storia.
Citazioni famose su Fiesole:
"...dalle rovine romane alla villa di Böcklin, Fiesole offre numerose e affascinanti attrattive, retaggio di epoche storiche diverse. La cosa più bella è però la sua incantevole posizione, distribuita com'è lungo i fianchi e sulla cima di due massicci colli affacciati su Firenze e coperti di frutteti e case di campagna. [...] Chi fugge su quest'altura il viavai di Firenze, troverà riposo e appagamento alla vista e allo spirito inseguendo i profili verdi di monti e dei gruppi di cipressi nei giardini." (Hermann Hesse, Dall'Italia, 1901).
"...siamo andati ieri sera al tramonto sulla collina che domina Firenze e che vide nascere Fra' Angelico, dove Böcklin abitò così a lungo; siamo saliti a Fiesole, è stato meraviglioso, una rivelazione. Ho capito perché questi grandi del Quattrocento furono come ce li mostrano le loro opere: non erano altro che veri artisti commossi davanti a una natura degna degli Dei. Essi compresero e seppero approfittarne..." (Le Corbusier, Lettera ai genitori in "Il Viaggio in Toscana" 1907)