La più vasta residenza sabauda nacque come villino di caccia di Carlo Emanuele II ad opera di Amedeo di Castellamonte (1658-83). L'edificio, con due corti, aveva come nucleo centrale il salone di Diana, a cui si aggiunsero la galleria di Diana di Michelangelo Garove (1700-13), gli appartamenti reali, le scuderie, la citroniera e la cappella diSant'Uberto di Filippo Juvarra (1716-28). Recentemente restaurata, è oggi possibile visitarne anche gli splendidi giardini e il borgo secentesco.
Una curiosità: qui Vittorio Emanuele II visse con la sua amante Rosa Vercellana Guerrieri (detta
la bella Rosina) che gli aveva dato due figli e che sposò morganaticamente il 9 novembre 1869.
[Fonte: ARTE.it]