PERCHE' SE NE PARLA Fervono i lavori per il parco archeologico di Selinunte, in provincia di Trapani, per sconfiggere i danni provocati dal tempo. Le prime impalcature sono state predisposte nel maggio dell'anno scorso, ma tutto dovrebbe essere pronto tra giugno e luglio prossimi. Per questo "cantiere" è stato previsto un finanziamento complessivo di 2.271.735 euro. Nel sito sorgerà anche "Un teatro per Selinunte" che potrà ospitare 600 posti a sedere, nell'area compresa tra il Tempio E e il Baglio Florio, sede del museo del Parco.
PERCHE' ANDARCI Selinunte era una antica città greca fondata nel corso del VII secolo a.C. da coloni Dori. Dalle sue rovine nasce uno dei siti archeologici più affascinanti al mondo: non solo interessantissimo, ma anche "low cost". L'area del parco archeologico occupa un'area di circa 40 ettari: sull'acropoli, sita su una collina che dominava il porto, sono stati rinvenuti i resti di sei templi, alcuni dei quali dedicati ad Apollo, ad Atena e ai Dioscuri, mentre altri tre erano stati eretti sulla collina orientale. Le sculture qui rinvenute si trovano soprattutto nel Museo Nazionale Archeologico di Palermo, e sarebbe una ulteriore ottima tappa. Eccetto l'opera più famosa, l'Efebo di Selinunte, oggi esposto al Museo Comunale di Castelvetrano.
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DA NON PERDERE Oltre a Selinunte, a 13 km da qui, c'è anche un altro sito molto interessante: a
Campobello di Mazara si trovano le Cave (o Rocche) di Cusa, caratterizzate da banchi di calcarenite. Balza all'occhio la brusca interruzione dei lavori di estrazione e di lavorazione della pietra a causa della minaccia che incombeva nel 409 a.C. per l'improvviso sopraggiungere dell'esercito cartaginese. Questo abbandono repentino, però, permette di scoprire tutti i passaggi per la costruzione delle colonne. L'ingresso è gratuito per chi ha comprato il biglietto per Selinunte.
PERCHE' NON ANDARCI Bastano dai 3 ai 6 euro per visitare questa piccola meraviglia antica, ma ci sono diversi "ma". Pochi aiuti per il turista, non si vendono guide, neanche bottigliette d'acqua. E non è tenuto perfettamente: la carenza di cestini e la presenza di cespugli di erba sparsi un po' ovunque fanno storcere il naso. Ecco, specifico che non è una ragione valida per non andarci, ma è un vero peccato affiancare tanta bellezza a queste condizioni di disagio e degrado.
COSA NON COMPRARE Nulla di caratteristico e di tipico di Selinunte, ma la cultura siciliana offre davvero tanto: dalle trottole alle ceramiche, dai quadretti alle marionette. Oltre alle abbondanti e buonissime cose da mangiare. Ci sono anche i tradizionali carretti siciliani: bellissimi da vedersi in un negozio, un po' meno da tenere in casa.
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