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Carnevale di Putignano 

Carnevale di Putignano: a casa di Farinella

Nella Valle d'Itria il Carnevale vanta una delle storie più antiche d'Europa.

Carro al Carnevale di Putignano
A Putignano il carnevale è una cosa seria. In questa località della provincia di Bari, nella Valle d’Itria, la festa dell’irriverenza per eccellenza ha una delle storie più antiche d’Europa ed è tra quelle che dura di più (subito dopo Natale). Tutto iniziò - così vuole la leggenda e alcune teorie storiche - quando sul finire del XIV secolo - più precisamente il 26 dicembre del 1394 - le reliquie di Santo Stefano furono spostate da Monopoli a Putignano, su indicazione dei Cavalieri di Malta per proteggerle dalle possibili incursioni saracene. I contadini, emozionati dall’arrivo del Santo, diedero vita a un rito famoso ancora oggi con il nome di Festa delle propaggini, dalla tecnica utilizzata per la coltivazione delle viti, contraddistinto per allegria e buonumore.

Da allora il 26 dicembre segna l’inizio del Carnevale, anche per chi crede che le sue radici in realtà affondino negli ultimi secoli prima di Cristo, quando qui si era nel cuore della Magna Grecia, e nei riti propiziatori a Dioniso e che considera la data del 26 dicembre 1394 il passaggio della festa da pagana a cristiana. In ogni modo quello di Putignano è un carnevale con la C maiuscola che da dopo Natale al mercoledì delle ceneri trasforma la città in un lungo corteo di maschere, balli, spettacoli, esibizioni e degustazioni che culminano con le sfilate delle grandi macchine in carta pesta, assoluta protagonista di questo periodo. Gli esperti maestri impiegano diversi mesi a realizzare i carri - a ciascuno corrisponde una squadra - che nascono da un’idea, un bozzetto disegnato, per trasformarsi in gigantesche rappresentazioni di allegorie satiriche, tutte a base di carta...tanta, tantissima, modellata con colla di farina e acqua e il proprio trucco segreto di ogni maestro.

Insieme ai carri le strade sono invase anche di numerosi Farinella, giullare e uomo di pace il cui nome rievoca l’antico ingrediente primario della farina di orzo e ceci abbrustoliti. Le settimane di carnevale hanno sì 7 giorni come quelle normali ma un giorno è più importante degli altri: il giovedì, dedicato a momenti clou dei festeggiamenti (il 24 è quello delle donne, il 3 marzo è il giovedì grasso o dei cornuti) che prepara al weekend ma soprattutto al gran finale dell’ultimo martedì. Tra le tradizioni carnevalesche più vive da queste parti oltre alla festa dell’orso, il giorno della calendora, c’è il funerale del carnevale, anticipato dalla sua estrema unzione. Alla vigilia del martedì grasso un corteo di “sacerdoti” percorre la città “pregando” per lo spirito  del Carnevale in fin di vita di cui il giorno dopo si celebrerà il funerale raffigurato dal rogo di un maiale in carta pesta. Al suono dei 365 rintocchi della grande campana - neanche a dirlo in cartapesta - issata nella piazza principale, si saluta la festa all’anno prossimo, con un bicchiere di vino in una mano, un piatto di pasta nell’altra.

Indirizzi utili
www.carnevalediputignano.it

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