Cibi "slow" in giro per il mondo

Egitto, Marocco, Senegal, ma anche Kenia, Tanzania, India del Nord. Quanti, immaginando di compiere un viaggio in una di queste mete molto amate dai turisti, visualizzano nella loro mente anche datteri, zafferano e olio di Argan, conchiglie e riso basmati? Una volta sul luogo, pensare al cibo viene spontaneo e non sempre ci si trova a proprio agio nel dover sperimentare sapori nuovi e molto lontani dalla nostra cultura. Eppure, di questi tempi, il tema dell’educazione alimentare è più che mai coinvolgente, anche in campo turistico dove la biodiversità si può declinare anche in termini culturali. Rispondono a questa urgenza, confidando nel supporto di associazioni consolidate nel campo, come Slow Food e Fondazione Slow Food per la Biodiversità, alcuni lungimiranti operatori del settore che proprio intorno al cibo decidono di tessere le trame dei loro viaggi. Cibo, naturalmente, “slow” s’intende. 

Ultimo in ordine cronologico Fusorari Viaggi, tour operator modenese che propone itinerari esperienza nei Presidi di Slow Food nel mondo, ovvero, quegli angoli della terra dove la gente continua a valorizzare coltivazioni e produzioni locali e tradizionali creando sviluppo ed economia in modo ecocompatibile.

In Egitto, per esempio, si può scoprire un intero mondo che ruota attorno alla produzione di succolenti datteri con varietà locali a rischio di scomparsa: è l’oasi di Siwa, conosciuta come la città da un milione di palme. Siamo in un angolo di Sahara occidentale tra natura, storia e tradizioni berbere dove, sotto la guida di un cuoco, si fanno acquisti mirati e si scopre la ricchezza di una terra coltivata per circa 5000 ettari dedicata alla coltura di datteri, olive, menta e carcadè. L’abitato di Siwa si trova al centro della depressione, dove sono presenti alcune colline e nei dintorni quattro grandi laghi salati e circa 200 sorgenti naturali, dalle quali escono complessivamente 185.000 metri cubi d’acqua al giorno.

Rimanendo in Africa, è il sapore di zafferano e l’odore di olio di Argan a muoverci verso il Marocco. Qui, nella regione rurale dell’Anti Atlante, si può scoprire Taliouine, una cittadina situata in una conca circondata dalle pendici dell’Anti Atlante e dell’Alto Atlante, ai limiti della foresta, dove si trova la maggior concentrazione di Crocus sativus, coltivato tra i 1200 e i 2400 metri: lo zafferano. Le donne dapprima curve sul terreno roccioso, continuano la loro lavorazione nei cortili della case non senza la loro tazza fumante di tè aromatizzato allo zafferano. Quanta socialità si può creare intorno a un cibo o a un prodotto della terra! Lo sanno bene le donne di Essaouira, altra città marocchina dal fascino discreto e intenso dove la raccolta delle bacche, la rottura dei gusci e l’estrazione dell’olio di Argan (dalle proprietà terapeutiche note sin da tempi antichissimi) invita a uno scambio proficuo di saperi e competenze. Ed è così che queste donne, ad esempio, imparano a leggere e scrivere. Il Presidio dell’Argan ha anche una valenza ambientale: i venti milioni di alberi che riempiono la foresta dell’Arganeraie, infatti, fanno parte di un patrimonio tutelato dall’Unesco come Riserva della Biosfera.

E ancora, in Senegal, gli itinerari del gusto slow rendono proficui incontri ravvicinati con comunità locali di cui non immaginiamo nemmeno l’esistenza, come Diol Kadd, ad esempio. Una sorta di famiglia allargata che vive a 150 km da Dakar in capanne e piccole costruzioni di mattoni, senza luce dove gli spostamenti sono a piedi o su carretti tirati da cavalli. Incontri che fanno di un viaggio, l’esperienza che cercavi. Se la cercavi.

Per informazioni su prezzi, date e organizzazione dei viaggi: tel. 059 4270436, info@fusorariviaggi.it

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