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Manga. Giappone

Shoujo: manga tinto di rosa

Che cosa hanno in comune oltre al successo "Lady Oscar", "l'incantevole Creamy", "Georgie", "Mila", "Kiss me Licia", "Sailor Moon" e "Sakura"? Sono tutte, in origine, protagoniste di "Shoujo manga".

Tokyo
Che cosa hanno in comune oltre allo strepitoso successo Lady Oscar, LIncantevole Creamy, Georgie, Mila, Kiss me Licia, Sailor Moon e Sakura? Sono tutte in origine protagoniste di Shoujo manga, un tipo di fumetto ribattezzato in Shojo e che letteralmente significa \"per ragazze\". I Shojo manga sono riconoscibili da un elemento: il romanticismo. Non quello decadente e letterario de I Cavalieri dello Zodiaco e degli altri Shonen manga, ovvero manga per ragazzi, ma proprio quello che ingombra le menti e i diari delle teen-ager. I personaggi Shojo, hanno sì la missione di vincere il campionato, salvare il pianeta, fermare la rivoluzione francese, ma hanno anche e soprattutto un traguardo sentimentale: il coronamento della loro storia damore. Ecco perché il rivoluzionario André (Lady Oscar), il rockettaro e cotonato Mirko (Kiss me Licia), laristocratico e sfortunato Anthony (Candy Candy) e persino il cucciolo Spank (Hello Spank) sono tutti Shojo come le loro spasimanti animate. Il manga Shojo nasce in Giappone nel primo dopoguerra. La prima rivista a pubblicare il nuovo genere è Shoujo Club, edita dalla Kodansha, e pubblicata dal 1949 al 1962. Paradossalmente le prime eroine Shojo vengono create da autori: Leiji Matsumoto, Suhiho Tagawa e Osamu Tezuka, venerato autore del manga moderno. I fumetti ideati dalla fantasia di questi disegnatori sono spesso un ibrido di azione e sentimento, che fatica a staccarsi dagli stereotipi maschili dellavventura e del combattimento, e in questo è forse il loro fascino. Solo nei primi anni sessanta, quando le donne scendono in piazza a rivendicare la parità dei sessi, si affacciano alla ribalta le prime donne che lavorano in questo settore e producono unicamente Shojo, dando più risalto ai sentimenti e allintrospezione dei personaggi. Questa nuova sensibilità si traduce anche in uno stile diverso del disegno e della regia: aumentano i primi piani dei personaggi, che esprimono le emozioni interiori e danno intensità al racconto. Si moltiplicano i disegni che non hanno uno scopo narrativo, ma rappresentano lo stato danimo dei protagonisti. Per capirci: quando Creamy è felice viene raffigurata per qualche istante come sospesa in uno spazio irreale, illuminato di stelle e di note musicali. Allo stesso modo, linee dure e spezzate sullo sfondo indicano il dolore, le bolle di sapone la spensieratezza e così via. In Italia lo shojo manga, seguito in tv dalle versioni animate, arriva negli anni \'80 sulle pagine della rivista Candy Candy, edita dalla Fabbri, e su quelle del \"Corriere dei piccoli\" della Mondatori (Hello Spank, Mila e Shiro, Lady Love). Candy Candy è il primo mensile specializzato nel genere e oltre alla serie dedicata a Candy pubblica numerosi titoli di Yumiko Igarashi, Riyoko Ikeda e Chieko Hara, insieme a rubriche per ragazzine dedicate alla bellezza, il bricolage, la posta del cuore. Negli anni \'90 qualche shojo viene pubblicato su Neverland e Kappa Extra della Star Comics. Forti del successo televisivo dei rispettivi anime, arrivano in edicola anche Georgie e Lady Oscar. A partire dal 1998 esce Amici, mensile specializzato della stessa Star Comics. Dalla fine del 1999 la formula cambia e si alternano tre manga: Mars di Fuyumi Souryo, Kanon di Chiho Saito e La leggenda dell\'arcobaleno di Chieko Hara.
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