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Ritorno alle origini. Taman Negara. Malesia

Malesia. Ritorno alle origini

Cosa si prova a vivere per qualche giorno in un'immensa foresta vergine, vecchia di 130 milioni di anni? Il rischio è solo quello di rimanere avvinti e stregati da un ritorno al Primordiale che per una volta non è metafora esistenziale ma pura realtà. Alla scoperta del Taman Negara...

Malesia
courtesy of ©Alain Nicalek
A nord dell'entroterra malese c'è il Taman Negara, il principale parco della Malesia Peninsulare. Scomodo definire soltanto "parco" un'immensa foresta vergine, vecchia di 130 milioni di anni, che con i suoi 4343 chilometri quadrati si estende dallo stato di Pahang fino a sconfinare negli stati limitrofi di Kelantan e Terengganu. Il Taman Negara è piuttosto una giungla elevata all'ennesima potenza. In questo ambiente si ritorna alle origini, in una scenografia immutata, ricca cento volte più delle altre giungle. Bisogna immergersi per più giorni in questa dimensione, rischiare di rimanerne avvinti e stregati, campeggiando con pochi mezzi necessari in mezzo alle foreste, oppure passando la notte in un bunbun, i rustici osservatori a capanna sopraelevata posti vicino a sorgenti, dove arrivano gli animali per l'abbeverata notturna. Senza dimenticare di far visita agli insediamenti degli Orang Asli, aborigeni che vivono nella foresta. Solo così arrivare fin qui ha un senso. Solo così si può sperare di incontrare qualcuna delle oltre 100 specie che vi abitano, sotto tutela sin dal 1939. Tuttavia, per i meno temerari, è utile segnalare la presenza, all'interno del Parco, dell'unico resort a livello internazionale (Taman Negara Resort) che offre una vasta gamma di confortevoli sistemazioni. Certo non è semplice capire da dove cominciare, e nemmeno troppo conveniente affidarsi completamente al caso. Il punto di partenza per la visita del Taman Negara è Kuala Tembeling, da cui un viaggio di circa 3 ore in canoa motorizzata, o di 45 minuti di autobus da Jerantut, conduce fino a Kuala Tahan, dove si trova il Quartier Generale del Parco e il Resort. Da qui vari sentieri (di cui il più pratico è il Mat Kilau) si diramano nella foresta consentendo di ammirare paesaggi straordinari: l'intricata vegetazione, ruscelli limpidi, cascate, rapide, ponti sospesi, come il Canopy Walkway, sospeso a 40 metri dal suolo. Fare trekking nella giungla tropicale non è come passeggiare semplicemente tra i boschi. Sono talmente tante le rarità che si rischia di incontrare, da richiedere un particolare coinvolgimento, fisico ed emotivo. Non è un consiglio futile. Accorgersi della presenza di un bucero, leggendario volatile dal corno d'avorio, o del rinoceronte di Sumatra, non è cosa facile nella folta vegetazione in cui ci si trova e, soprattutto, non è cosa da tutti i giorni. Come se non bastasse, all'interno del parco si trova la più alta vetta della penisola: il Gunung Tahan (2187 m) che di per sé vale una vacanza (per salire e discendere il monte, infatti, ci vogliono in media 9 giorni). Ma l'opportunità più preziosa che viene concessa ai visitatori-esploratori-avventurieri del Taman Negara rimane la visita al Kampung, il "villaggio" Yong, ovvero la casa della tribù dei Batek. Un'occasione per conoscere da vicino la vita e la cultura degli Orang Asli, "gli uomini originari", le tribù aborigene della Penisola Malese. Un incontro che non si scorda facilmente.
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