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Primavera da veri birdwatchers sull'Appennino Lucano

Il Parco Nazionale più giovane d'Italia insegna ai suoi visitatori a conoscere le specie avifaunistiche che lo popolano un interessante corso dedicato a tutti gli appassionati

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Courtesy of ©PN Appennino Lucano - Parks.it
Uno scorcio della Val d'Agri
Non c'è modo migliore per godere delle prime giornate di primavera che osservare il risveglio della natura che si ammanta dei colori e dei profumi che fanno di questa stagione uno dei periodi migliori per trascorrere del tempo all'aria aperta. Proprio per rendere l'osservazione degli animali più piacevole e consapevole, il Parco Nazionale dell'Appennino Lucano – Val d'Agri – Lagonegrese ha pensato ad una interessante iniziativa dedicata tanto agli appassionati di birdwatching quanto a chi si avvicina per la prima volta a questa attività che permette di entrare in contatto con la natura e di viverla in prima persona imparando a conoscerne gli abitanti.

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Si tratta di un corso base di birdwatching organizzato da LANIUS e WWF VAL D'AGRI con il patrocinio del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano che, a partire dal 10 aprile presso la Masseria Crisci in Val d'Agri, presenterà ai partecipanti le specie avifaunistiche più significative della zona ed insegnerà ad individuarle e riconoscerle per poter sperimentare il piacere di ammirare gli animali dal vivo nel loro habitat. Il corso si articolerà in quattro incontri frontali e due sul campo durante i quali si potranno applicare le nozioni apprese durante le lezioni provando a distinguere le diverse specie del Parco ed apprezzarne le caratteristiche e le differenze.

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L'osservazione degli uccelli rappresenta, inoltre, un'ottima opportunità per scoprire il territorio del più giovane Parco Nazionale italiano che, tra l'altro, comprende alcune delle cime più alte dell'Appennino Lucano. Adagiato tra il Parco del Pollino e quello del Cilento, rappresenta un vero e proprio punto di raccordo tra di essi, non soltanto dal punto di vista geografico ma anche ambientale. La sua notevole estensione in senso longitudinale determina la coesistenza sul suo territorio di numerosi differenti biotipi che spaziano dalle folte faggete, alle alture sino all'abete bianco e all'affascinante alternanza tra fitti boschi e prati verdeggianti. Il tutto punteggiato di aree coltivate e siti archeologici e religiosi che testimoniano la presenza dell'uomo, mai invasiva, sin da epoche antichissime.

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E' proprio la biodiversità il punto di forza del bellissimo Parco Nazionale del'Appennino Lucano, che si distingue per la grande varietà di scenari che trae origine dalle notevoli differenze altimetriche, che dagli oltre 2.000 metri del Monte Papa degradano fino ai 300 metri della base della Murgia di S. Oronzo. Una tale varietà morfologica ha favorito lo sviluppo di una ricca biodiversità vegetale, specialmente nelle zone montane, a cui si affianca anche una fauna particolarmente variegata che beneficia degli scambi genetici con le popolazioni che vivono nei Parchi limitrofi. Sono in particolare le acque ad ospitare il maggior numero di specie più rappresentative del Parco e questo consente non soltanto di conservare un'elevata diversità faunistica ma garantisce anche un'importante fonte di nutrimento per specie rare e significative come la Lontra.

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