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Mucha, Retrospettiva mostre Roma 2016 vittoriano

Nella Capitale grande retrospettiva per Mucha

Apre i battenti oggi al Vittoriano la prima retrospettiva dedicata all’inventore dell’Art Nouveau Alphonse Mucha, celebre per le sue raffigurazioni femminili

Alphonse Mucha
© Mucha Trust 2016
Alphonse Mucha - Le stagioni: Estate, 1896 
Le atmosfere art nouveau rivovono a partire da oggi al Complesso del Vittoriano in Roma grazie alla grande retrospettiva intitolata semplicemente Alphonse Mucha. Nato a Ivan?ice nel 1860 Mucha è stato uno degli artisti più celebri dell’Europa a cavallo tra ‘800 e ‘900: combinando immagini di donne seducenti a composizioni e layout tipografici innovativi creò originalissimi manifesti. Nacque così un nuovo genere di arte visiva fiorito nella Parigi della Belle Époque. Lo stile Mucha venne a indicare ben presto tutta una serie di opere grafiche e oggetti decorativi che arredavano le case dei cultori dell’arte a Parigi e in altri Paesi, diventando un’icona dell’Art Nouveau. Nel 1904, durante una visita negli Stati Uniti, i mass media salutarono in Mucha il più grande artista decorativo del mondo.
 
Perchè andare 
Curata da Tomoko Sato, la mostra si compone di oltre 200 opere tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi, che concorrono a ripercorrere l’intero percorso creativo del massimo esponente dell’Art Nouveau. Il percorso espositivo è diviso in sei sezioni che sono Un boemo a Parigi,  L'artefice dello Stile Mucha, Un cosmopolita,  Il mistico, Il patriota e L'artista-filosofo. Fra i dipinti in mostra si possono ammirare “Autoritratto” del 1899, “France Embraces Bohemia” del 1918, mentre per quanto riguarda i manifesti “ Gismonda” del 1894 “Sarah Bernhardt - La princesse lointaine” del 1896 e Médée del 1898 
 
Da non perdere
Ricordia che Mucha voleva contribuire all’indipendenza politica delle Terre ceche e delle vicine regioni slave divise per secoli dalle potenze coloniali. Mucha credeva nell’universalità dell’arte, nel suo potere d’ispirazione e di comunicazione, auspicando la creazione di un’unione spirituale dei popoli slavi e, in ultima analisi, di tutto il genere umano. L’artista sognava un mondo migliore, dove le minoranze etniche di qualsiasi background culturale avrebbero potuto vivere in armonia senza subire le minacce delle nazioni più potenti tanto che l‘amore di Mucha per la propria terra e per gli ideali utopici si manifestò nel suo capolavoro, “Epopea slava” (1911-28).

Alphonse Mucha
Dal 15 aprile all'11 settembre 2016
Luogo: Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, Roma
Info: 06 8715111
 
 
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