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Tolfa cosa vedere

Tolfa, sorprese del Lazio poco conosciuto

A nord di Roma si trova un borgo arroccato ricco di tipicità. Non solo culinarie. Scopriamo Tolfa

Panorama di Tolfa
©Comune di Tolfa
Veduta di Tolfa
Avventurandosi nell’entroterra laziale a nord di Roma è facile capitare in luoghi inaspettati perché fuori dai canonici circuiti turistici. E per questo ancora più ricchi di fascino, con la possibilità di scoprire vere e proprie chicche. Una di questi è Tolfa, centro agricolo dei Monti della Tolfa, che ai addossa in maniera piuttosto pittoresca a rupi scoscese di trachite, sul versante meridionale del gruppo montuoso. La zona risulta essere di grande interesse naturalistico e mineralogico oltre che di allevamento brado, e si colloca in un punto strategico perfetto per visitare anche le località vicine tra cui il Lago di Bracciano, Civitavecchia, Santa Marinella o Santa Severa. Questo era territorio degli Etruschi che qui ebbero alcuni insediamenti che ci hanno lasciato ricche Necropoli, le più importanti delle quali si trovano nel territorio comunale di Tolfa: sono soprattutto quelle del Pian della Conserva e della Riserva del Ferrone. 

Strada acciuttolata del centro di Tolfa 

Tolfa etrusca, le curiosità
L’area della Necropoli di Pian della Conserva è la più grande dei Monti della Tolfa. Si tratta di un pianoro tufaceo di forma allungata e irregolare che si estende per oltre un chilometro e mezzo nella vallata del fiume Mignone, a circa cinque chilometri da Tolfa. Raggiungibile tramite un sentiero scavato dagli antichi carri funebri che salivano a seppellire i defunti sulla piana, la Necropoli è accessibile dalla strada principale attraverso un cancello. Sono state rinvenute circa novanta tombe etrusche, risalenti all’Età del Bronzo e alla Cultura Proto-Villanoviana del XI secolo a.C., più una decina di sepolture romane. Nella necropoli etrusca della Riserva del Ferrone sono state individuate 40 tombe, utilizzate dalla metà del VII sec. a.C. agli inizi del V sec. a.C. La tipologia più comune del Ferrone è quella con sepolture ipogee ad una o due camere con letti e banchina laterali. Di particolare interesse sono la Tomba dei Troni, cosi chiamata per la presenza d due troni in tufo al suo interno, e quelle denominate F28 e F15 che risultano essere l’unico esempio di tombe a dado dei Monti della Tolfa che si rifà direttamente a tipologie presenti a Cerveteri. Durante una campagna di scavo nel 1995 è stata rinvenuta una tomba intatta, la F19 del VI sec. a.C., che presentava ancora i sigilli: vi sono state ritrovate numerose ceramiche di corredo e anche le ossa dei defunti ancora appoggiate sui letti.

Entrata di una tomba di Pian della Conserva

Nel centro di Tolfa
Il centro storico di Tolfa è caratterizzato da un insieme di vicoletti e piazzette che offrono panorami mozzafiato. Patendo da Piazza Vittorio Veneto già se ne ha un’idea grazie all’ampia balconata che si affaccia su gran parte della campagna sottostante. Su questa piazza si trovano anche il Palazzo e la Villa Comunale. Tappa successiva, dopo aver percorso Via Roma dove spicca Palazzo Buttaoni, è Piazza Giacomo Matteotti, ovvero Piazza Vecchia, prima piazza rinascimentale e cuore del centro storico, per questo principale sede delle manifestazioni popolari e religiose del paese. Proseguendo per Via Frangipani, si incontra  l'antico Palazzo dei Priori, oggi Palazzaccio, sovrastato dalla Torre dell’orologio, per passare poi sotto l’arco del Palazzo della Ragione prima di inerpicarsi verso la cima. Seguendo le mura, infatti, dopo aver superato la Chiesa della Madonna della Rocca dal cui sagrato si una veduta panoramica del paese, si arriva al castello di Tolfa.

Rocca di Tolfa

Conosciuto come la Rocca dei Frangipane dal nome della potente famiglia romana che la fece costruire, è il luogo che caratterizza maggiormente la cittadina. situata com’è su uno sperone roccioso e costruita in pietra arenaria. Svetta con la sua torre circolare e le sue mura diroccate, utilizzate come estrema difesa del popolo tolfetano durante l’assedio delle truppe napoleoniche. Oggi del complesso originario rimangono in piedi solo i ruderi, ma non per questo privi di fascino: il mastio cilindrico è protetto all’interno di mura merlate e si suppone fosse stato di tre piani. Si riconosce la presenza di un seminterrato con feritoie, un grande salone centrale al pianterreno, coperto a crociera, e un piano sovrastante, ipotizzabile da alcuni inserti in alto nel muro esterno. Adiacente al Castello si trova la piccola Chiesa della Madonna della Rocca, fatta costruire con lo scopo di proteggere il popolo tolfetano dall’alto. Il Santuario è di origini medioevali e al suo interno è custodita la preziosa tela dipinta ad olio del XVI secolo raffigurante la deposizione della croce con la Vergine Madre seduta, che tiene in seno il corpo del suo figliolo appena deposto dalla Croce. L'opera è attribuita ai fratelli Carracci, pittori di spicco dell’inizio del Barocco. Particolarmente interessanti sono anche la Collegiata di Sant’Egidio, l’oratorio del Croficisso e le chiese di Sant’Antonio e di San Francesco. In cima alla strada si trova il Convento dei Cappuccini e alla fine di via Annibal Caro è possibile visitare la Chiesa della Madonna della Sughera con l'annesso Convento dei padri agostiniani.

Veduta esterna del Santuario di Tolfa con alle spalle la Rocca 

Il Polo Culturale di Tolfa
Proprio qui, nella suggestiva cornice dell’ex Convento dei padri agostiniani, ha trovato sede il Polo Culturale, che comprende il Museo civico archeologico di Tolfa, la Biblioteca comunale e l’Archivio storico comunale “Giuseppe Cola” oltre ad un’aula convegni e ad un laboratorio di restauro. All’interno del museo è possibile ammirare reperti di origine etrusca, romana, medievale e moderna. La sezione etrusca ospita corredi di tombe provenienti dalle principali necropoli del territorio, quella romana una selezione di materiali provenienti dalle ville romane dell’area tra cui, in particolare, vasellame da mensa e da dispensa, stucchi e intonaci decorati, mattoni bolla mentre nella  sezione medievale e moderna si ammirano i materiali provenienti dall’abbazia di Piantangeli, tra i quali alcuni frammenti di ceramica e soprattutto i reperti scultorei con raffigurazioni allegoriche, provenienti dalla chiesa abbaziale. Una parte dell’esposizione è infine dedicata al periodo della scoperta dell’allume, estratto dall’alunite, un minerale scoperto nel Quattrocento presente nelle cave dei Monti della Tolfa insieme a tantissimi altri minerali di specie diverse per i quali la zona divenne famosa in tutta Europa. 

Chiostro di Santa Maria della Sughera, Polo Museale di Tolfa

I prodotti tipici
Tolfa si lega ad un prodotto tipico del paese, ovvero la catana conosciuta anche come tolfa. Prodotta già nel corso del Cinquecento, è un particolare modello di borsa in cuoio che veniva utilizzato dai butteri per riporvi gli oggetti che portavano con sé. Successivamente venne usata dai pellegrini e dai minatori che lavoravano nella zona per l’estrazione dell’allume. Negli anni Sessanta divenne oggetto di culto tra i giovani impegnati nella rivoluzione studentesca mentre oggi è diventata un passe-partout da sfoggiare in qualunque occasione. Le borse in pelle artigianali sono fatte a mano secondo le antiche tecniche di produzione artigianale del cuoio dai maestri artigiani e sono riconosciuti come accessorio unisex, unico ed inimitabile, dal design minimale ma ricercato, distintivo e versatile. Dal punto di vista gastronomico Tolfa è ricca di pietanze tradizionali che sono parte della cucina quotidiana, nata con ingredienti semplici dai sapori genuini. Il tipico piatto per eccellenza è l’acquacotta, una zuppa di pane e verdure varie, di cui esistono diverse varianti: Acquacotta invernale, de fratta, de mietitura, con i broccoli, asparagi, cicoria ecc.. Altri piatti tipici e caratteristici sono le Ghighe, simili agli Strozzapreti (pasta di acqua e farina) la trista, la mentucciata, la panzanella, il panonto, la zuppa d’abbacchio, la zuppa di baccalà, la zuppa con funghi e ovuli, la minestra di ceci e castagne, il baccalà con uva passa, le fettuccine al bastone, i maccheroni di Natale, le lumache in umido, l’insalata di campagna. Prosciutto e salsicce di maiale e cinghiale sono un ottimo souvenir culinario, ma ottimi sono anche la porchetta, il pane casereccio, il vino, le castagne, i funghi e i tartufi. 
Scodella di acquacotta
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