PERCHE' SE NE PARLA Vibo Valentia è la provincia italiana meno vivibile. A dirlo è la tradizionale indagine sulla qualità della vita condotta da Il Sole 24 Ore, che la boccia e la piazza in fondo alla classifica. Le città dove si vive meglio, invece, sono Aosta, a cui spetta il primo posto, seguita da Milano e Trento. Gli indicatori presi in esame da Il Sole 24 Ore sono articolati in sei settori d'indagine: affari, lavoro e innovazione; reddito, risparmi e consumi; ambiente, servizi e welfare; demografia, famiglia, integrazione; giustizia, sicurezza, reati; cultura, tempo libero e partecipazione. Nella parte bassa della classifica ci sono anche Caserta, Napoli e Crotone, che ha perso ben diciassette posizioni rispetto all'edizione passata. Roma, infine, al 13° posto.
PERCHE' ANDARCI Vibo Valentia capoluogo di provincia, situata nella parte sud-occidentale della Calabria, fu una delle città più importanti della Magna Grecia, oggi meta conosciuta da un rinomato turismo balneare. Crocevia sin dai tempi dell'antica Grecia e dell'impero romano, domina, con il suo porto e le stazioni turistiche, l'hinterland, la catena montuosa delle Serre e anche la zona marittima. Il suo centro storico è molto interessante, dominato dall’antico Castello normanno-svevo, che oggi ospita il Museo Archeologico“Vito Capialbi”, ricco di reperti archeologici italiani, greci e romani. Una particolare attenzione, qui, la merita la laminetta aurea, la più completa nel testo tra quelle rinvenute nella Magna Grecia, che testimonia il culto orfico.
DA NON PERDERE Di notevole effetto artistico è il Duomo, ossia la Chiesa di Santa Maria Maggiore e San Leoluca, in stile barocco, dedicato al patrono San Leoluca, edificata fra il 500 e il 600 sui resti di un'antica basilica bizantina del IX sec.. Da visitare anche l'Arco Marzano e la Porta Torre del Conte d'Apice, due porte del XII secolo. Nonché le rovine di "Hipponion", comprendenti le mura e alcune torri
PERCHE’ NON ANDARCI C'è un'altra classifica in cui si parla di Vibo Valentia: quella di Legambiente e del suo rapporto Ecosistema Urbano 2016. In questa le è stata assegnata la maglia nera. In fondo alla classifica anche Siracusa, Caserta, Palermo e Frosinone.
COSA COMPARE E COSA EVITARE Oltre alle classiche tazzine e ventagli vari, decisamente evitabili, sono in vendita anche i souvenir che inneggiano a uno dei simboli di questa terra, il peperoncino. Ma se volete qualcosa di veramente tradizionale, ci sono i latticini del Monte Poro, la “nduja” e la famosa cipolla di Tropea. Tra i vini, Zibibbo a volontà.