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Asti, la città meno social d'Italia

Nota ovunque non solo per i suoi vini, ma anche per le bellezze artistiche e architettoniche

Asti, Piemonte
©iStock
Asti, Piemonte
PERCHE' SE NE PARLA 
Asti la città più "asocial" d'Italia. Secondo un’indagine sull’uso delle piattaforme social condotta da FPA e inserita nel rapporto “ICity Rate 2017”, quella piemontese è l’ultima città italiana su 106 comuni di capoluogo analizzati. Il Comune è il più assente dalle piattaforme dalle reti sociali. Assenti Facebook, Twitter e Youtube. Creando probabilmente problemi di comunicazione con i cittadini. Torino risulta la città più social, seguita da Bologna, Ferrara, Cuneo, Milano e Pavia. In fondo alla classifica, anche Sondrio, Verona, Savona, Terni e Latina. Si scopre invece che, se si rapporta il numero di fan sui social con la popolazione residente, Venezia vanta la community più popolata.
 
PERCHE' ANDARCI 
Capoluogo e cuore della provincia, Asti è nota in tutta Italia non solo per i suoi vini, ma anche per la sua bellezza artistica e architettonica. Il Medioevo, periodo di grande ricchezza e potenza, ha lasciato tracce splendide nei suoi monumenti principali. Da visitare la Cattedrale, la collegiata di San Secondo, il complesso di San Pietro in Consavia. Lo stile barocco dei suoi palazzi nobiliari e l’eleganza ottocentesca delle sue piazze caratterizzano in maniera abbastanza unico la città. 
 
DA NON PERDERE 
Del periodo romano, sono ancora presenti, la Torre Rossa, la domus di Via Varrone, i resti dell'anfiteatro, delle terme e del foro. Del periodo romanico possono essere ammirate le cripte di Sant'Anastasio, San Secondo (VII secolo) in cui è conservato il corpo del patrono e san Giovanni. Del periodo basso-medievale fanno parte la cattedrale di Santa Maria Assunta, mentre del periodo rinascimentale da non perdere palazzo Malabaila, che ospitò Luigi XII durante un suo soggiorno.
 
PERCHE' NON ANDARCI 
Secondo la classifica di Legambiente del 2017 Asti è tra le peggiori città italiane in fatto di aria inquinata. Si trova al sesto posto, dopo Torino che a livello nazionale occupa la quinta piazza. La centralina della Baussano ha superato per ben 92 volte i limiti consentiti dalla legge. Inoltre, negli ultimi sette anni, tutte le centraline della città e provincia hanno sempre superato i limiti consentiti dalla legge.
 
COSA NON COMPRARE 
Niente calamite e posacenere, per carità. Asti e le sue colline sono famosi soprattutto per i vini dolci: il maggior vitigno è il Moscato Bianco o Moscato di Canelli, da cui si ottiene uno spumante, un passito ed una qualità "tranquilla" (o ferma). Da questo deriva l'Asti spumante. Da non dimenticare la produzione di Malvasia nera, in particolare la Malvasia di Casorzo e di Castelnuovo Don Bosco e di Schierano. Tra i rossi, la Barbera in primis, poi il Dolcetto, il Grignolino, il Freisa ed il Ruché.
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